Il Difensore Civico accanto al cittadino nella difesa dal rischio di errori clinici in campo sanitario

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 ottobre 2004 14:24
Il Difensore Civico accanto al cittadino nella difesa dal rischio di errori clinici in campo sanitario

La sanità è uno dei settori più “caldi” nell’attività di difesa civica ed è stato proprio questo argomento al centro degli interventi di Giorgio Morales, Difensore Civico Regionale, Vittorio Gasparrini, Responsabile del Settore Sanità dell’ufficio del Difensore e Maria Pia Fiori, Consulente medico legale del Difensore nel corso della tavola rotonda di questa mattina sulla Partecipazione nel Piano Sanitario Regionale all’interno della rassegna Dire&Fare. Morales, ripercorrendo la “storia medica” del Difensore ha ricordato che l’ufficio si occupa di questo settore dal 1983: “Prima che le ASL diventassero Aziende Sanitarie Regionali” (a seguito del D.

Lgs 502/92 e relative leggi regionali di attuazione). Con la previsione dell’URP in tutte le pubbliche amministrazioni (D.Lgs. 29/1993) e la normativa relativa alla Carta dei Servizi Pubblici (D.P.C.M. 27/01/1994), vengono previsti meccanismi di tutela dentro le Aziende Sanitarie ed Ospedaliere e si creano rischi di potenziali conflitti tra procedimenti interni ed esterni. “Con la delibera 462/2004 viene perfezionato e definito il percorso di tutela discriminando le competenze tra Difensore Civico e Strumenti di tutela interni”.

Morales ha quindi ricordato che la delibera offre maggiori e più ampi poteri alle Associazioni di Volontariato e Tutela: “Estremamente importanti perché costituiscono punti di raccolta delle istanze sul territorio offrendo quadri puntuali su specifiche patologie”. Morales si è poi soffermato su alcuni punti all’ordine del giorno del Difensore Civico. Tra questi anche l’idea di una nuova legge in campo sanitario dell’ufficio regionale: “È stato istituto un apposito gruppo di lavoro con il compito di delineare un nuovo ordinamento o la modifica di normative esistenti”.

Altro tasto caldo toccato da Morales, la legge 210 concernete gli indennizzi a favore di soggetti che hanno contratto malattie irreversibili a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati: “La nostra regione è un punto di riferimento per tutto il Paese. Al nostro ufficio affluiscono infatti persone da tutta l’Italia. Basti pensare che al 31 dicembre dello scorso anno i casi trattati sono stati 2336 mentre il trend del 2004 è in sensibile crescita anche grazie al dibattito che si è diffuso negli ultimi tempi su queste problematiche.

Come Difensore Civico stiamo cercando di portare all’attenzione del Parlamento nazionale alcune modifiche che riteniamo utili apportare alla legge in un’ottica di individuazione di nuovi criteri di risarcimento. In pratica più adeguati al danno subito. Attualmente – ha continuato Morales – la tabella applicata per quantificare l’indennizzo è quella di guerra”. Vittorio Gasparrini e Maria Pia Fiori hanno quindi preso le mosse, nel loro intervento, dalla delibera n. 550 del 07/06/2004 riguardante l’istituzione, presso la Direzione Generale Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà, di un Osservatorio regionale permanente del contenzioso (inizialmente in una prima fase sperimentale), accessibile in forma aggregata e anonima da parte di tutte le aziende, del Difensore Civico e della Direzione Generale Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà.

“L’Osservatorio – ha sottolineato Fiori – è il frutto anche di quella intensa politica sanitaria portata avanti dalla Regione Toscana. Non è un caso che il Piano Sanitario Regionale è modello di riferimento a livello nazionale per le linee innovative che contiene e per la sensibilità che dimostra nei confronti di un tema tanto partecipato. Dal Piano, potremmo dire, derivano tutti quegli Osservatori nati in altre regioni d’Italia. Nasce in definitiva l’idea di una indispensabile sinergia nel trattare la materia sanità” “Dallo sviluppo e dalla necessità di una più stretta collaborazione in materia di tutela dei diritti dei cittadini per prevenire contese e gestire il rischio clinico nei trattamenti sanitari – ha detto Gasparrini - nasce l’idea di istituire un Osservatorio regionale permanente del contenzioso”.

L’istituto sarà affiancato da un Comitato di coordinamento tecnico con il compito anche di definire ed organizzare un sistema informativo dedicato al monitoraggio del contenzioso secondo uno schema concordato a livello regionale: “Questo modello – ha sottolineato Gasparrini – consentirà una valutazione della qualità dell’assistenza sanitaria erogata”. Il Comitato avrà inoltre il compito di valutare i risultati dell’Osservatorio, coordinare gli osservatori medico-legali delle aziende sanitarie.

La Commissione sarà rappresentata da funzionari e dirigenti della Direzione Generale Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà e affiancata dal Consiglio Sanitario Regionale, dal Difensore Civico e dall’Ordine dei Medici. (F.Cio)

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