Rischio Vespucci: le case di 300 famiglie troppo vicine all'area aeroportuale di Peretola secondo le prescrizioni del Ministero dell'ambiente

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 ottobre 2004 13:05
Rischio Vespucci: le case di 300 famiglie troppo vicine all'area aeroportuale di Peretola secondo le prescrizioni del Ministero dell'ambiente

Praticamente irrealizzabile il master plan del ministero per Peretola: alti i costi, troppi i sacrifici richiesti per interrare del tutto l'ultimo tratto della Firenze-Mare e spostare i residenti nella zona del rumore. Praticamente irrealizzabile il master plan del ministero per Peretola: alti i costi, troppi i sacrifici richiesti per interrare del tutto l'ultimo tratto della Firenze-Mare e spostare i residenti nella zona del rumore.

Nelle scorse settimane l’audizione dell'ARPAT presso la Commissione Ambiente e Mobilità del Comune di Firenze, e la Commissione Assetto del territorio del Consiglio di Quartiere n.5.

Alla seduta della commissione del Quartiere erano presenti, oltre agli amministratori, alcuni cittadini residenti nella zona di Peretola.
Nello scorso mese di luglio il Dipartimento di Firenze presentò alla stampa cittadina i risultati del monitoraggio acustico dell’aeroporto Amerigo Vespucci negli anni 2002 e 2003. Fra l’altro quella iniziativa ha prodotto un fatto concreto: la convocazione della Commissione per la zonizzazione delle aree di pertinenza aeroportuale per definire i limiti dell’impatto acustico.
Nel corso dell’intervento è stata descritta, dal funzionario ARPAT Andrea Poggi, la metodologia utilizzata per il monitoraggio del rumore aeroportuale ed risultati delle campagne di misura portate a termine.
Amministratori e cittadini presenti hanno manifestato notevole interesse per le notizie fornite e le implicazioni che esse comportavano, dimostrando altresì l’esigenza di capire meglio quali attività svolge Arpat.
Nel corso del dibattito, oltre ad approfondire alcuni aspetti trattati nella relazione Arpat, quali ad esempio cosa poter fare per ottenere un maggior rispetto delle procedure anti-rumore esistenti e per studiarne di altre più efficaci, è emersa anche la questione di come valutare le ipotesi di potenziamento dell’aeroporto.
Davanti alle richieste di formulare valutazioni a priori sulle varie proposte in discussione (allungamento, pista parallela, ecc.) Andrea Poggi ha colto l’occasione per puntualizzare come i progetti per questo tipo di interventi debbano essere sottoposti ad una Valutazione di Impatto Ambientale reale, cioè un processo lungo e complesso che non costituisce un adempimento burocratico, ma una valutazione ad ampio raggio (che quindi non comprende solamente l’impatto acustico) di opzioni diverse, fra le quali necessariamente anche quella di non fare (opzione 0).
Non si tratta quindi di prendere una decisione e poi fare una VIA che cerchi di individuare le azioni per mitigarne gli effetti, ma di esaminare approfonditamente tutte le diverse alternative per poter arrivare a scegliere quella migliore.

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