Confartigianato: a rischio il pane tradizionale artigiano

Redazione Nove da Firenze
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12 ottobre 2004 23:04
Confartigianato: a rischio il pane tradizionale artigiano

Firenze, 12 ottobre 2004 - “Dopo il cioccolato, la pasta fresca e il gelato è la volta del pane. Altro che riconoscimento della D.O.P. per quello toscano a lievitazione naturale cui stiamo lavorando da anni: in base ad un parere della Commissione europea rischiamo addirittura di non poter più riconoscere il pane di produzione artigiana”. Questo il commento di Daniela Checchi, Direttore di Confartigianato Firenze, al parere espresso dalla Commissione europea sulla proposta di legge italiana per la produzione e commercializzazione del pane che prevede la riconoscibilità sul mercato della produzione artigiana di qualità da quella industriale.

La legge, che intende informare in modo trasparente il consumatore anche attraverso il ricorso a specifiche denominazioni di vendita come “pane fresco”, sarebbe infatti incompatibile con il diritto comunitario. “Condividendo a pieno il parere di Enzo Mengoni, Presidente Nazionale dei Panificatori Confartigianato, ritengo opportuno un immediato intervento di Governo e Parlamento, così da garantire le potenzialità di sviluppo del settore della panificazione ed insieme tutelare i diritti dei consumatori, troppo spesso ignorati a vantaggio di lobbies economiche comunitarie” conclude Checchi.

In caso di mancanza di risultati Confartigianato è pronta ad iniziare le pratiche per il riconoscimento del marchio comunitario di “Specialità Tradizionale Garantita” che renderà riconoscibile, senza dubbio alcuno, il “pane fresco” artigianale, realizzato con ingredienti selezionati e come antica tradizione insegna.

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