Rapporti tra Comune di Firenze e banche:mozione di De Zordo

Redazione Nove da Firenze
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20 settembre 2004 18:14
Rapporti tra Comune di Firenze e banche:mozione di De Zordo

Un regolamento comunale relativo alle banche, con le quali avere rapporti finanziari, favorendo gli istituti di credito che non abbiano effettuato transazioni bancarie in materia di esportazione, importazione e transito di materiale di armamento, e penalizzando quindi quelle banche che offrono i propri servizi e servono come appoggio al commercio delle armi verso quei paesi, a cui non dovrebbero essere esportate, in base ai principi e al dettato della legge 185 del 1990, cioè in particolare paesi dittatoriali o in guerra.

E' quanto chiede una mozione presentata da Ornella De Zordo, capogruppo de "Unaltracittà/unaltromondo", e approvata questo pomeriggio dal consiglio comunale «con un voto che ha visto concordi tutti i consiglieri di centrosinistra e di sinistra alternativa». «La mozione originaria, frutto di un lavoro condiviso con i gruppi consiliari del centrosinistra - ha spiegato Ornella De Zordo - ha accolto un emendamento del consigliere Malavolti che amplia la scelta dei criteri etici includendo la sostenibilità ambientale, il rispetto dello statuto dei lavoratori, le norme antiriciclaggio.

Con il futuro regolamento - ha concluso la capogruppo di "Unaltracittà/unaltromondo" - Firenze si pone, in Italia, come punto di riferimento avanzato rispetto al rapporto fra finanza etica e istituzioni». Alla De Zordo risponde Razzanelli (UDC): «Non è compito del consiglio comunale stabilire i criteri in base ai quali operare con le banche. Comunque, qualora rientrasse nelle nostre competenze - ha spiegato Razzenelli - occorrerebbe puntualizzare, in maniera precisa, quali sono le condizioni, specialmente temporali, che posso escludere certe banche piuttosto che altre.

Così come la mozione è posta, gli organi amministrativi del Comune potrebbero, teoricamente, escludere una banca, che ha avuto transazioni su materiale di armamenti anche dieci anni fa. Si tratta, dunque, di una mozione demagogica: su tale questione le competenze spettano allo Stato». «Pensiamo, piuttosto, all'eticità che ci tocca da vicino - ha concluso il capogruppo dell'UDC - l'amministrazione comunale, ad esempio, spende 330 miliardi di vecchie lire per la linea 1 della tranvia che ferma all'Ipercoop di San Lorenzo a Greve invece che all'ospedale di Torregalli»(mr)

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