La crisi economica del turismo alla Festa regionale dell’Unità

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 settembre 2004 16:38
La crisi economica del turismo alla Festa regionale dell’Unità

Può essere uno stato di crisi nel settore turistico il punto di partenza di un dibattito costruttivo sui problemi di uno dei settori economici più importanti del nostro territorio? Gli esponenti politici intervenuti al dibattito di questa sera ne sono convinti. La crisi che quest’anno si è manifestata in maniera più forte farà si che la promozione del territorio sia uno dei prossimi punti chiave della politica regionale e nazionale.
Al dibattito hanno partecipato Susanna Cenni, assessore regionale al turismo, Mauro Ginanneschi, direttore di Toscana promozione, Cinzia Fanciulli, assessore alla Provincia di Grosseto, il direttore dell’Apt di Grosseto, Fabrizio Niccolai, il direttore del Consorzio Toscana nel mondo, Ario Locci, Massimo Biagioni, presidente del Centro Studi Turistici e segretario della Confesercenti Toscana e i sindaci di Manciano Rossano Galli e di Follonica Claudio Saragosa.
L’assessore regionale al turismo, Susanna Cenni ci informa che le cose sono cambiate: la crisi politica internazionale, l’avvento dell’euro e la profonda crisi economica che ha ridotto la capacità di spesa degli italiani ha prodotto un calo di presenze, soprattutto straniere, che non si verificava da almeno dieci anni.

Il modo di fare turismo è cambiato, l’offerta di prodotti standardizzati non può più funzionare, inoltre si sono affacciati sul mercato competitori inaspettati, come la Croazia e la Turchia che sembrano avere maggiore appeal dell’Italia. Il dato principale su cui tutti gli interlocutori sono d’accordo è che l’Italia, nei suoi organi nazionale, non sta facendo niente per il turismo, anzi dal 2002 ad oggi il Governo ha continuamente decurtato i finanziamenti all’ENIT, ovvero l’organo adibito alla promozione dell’Italia nel mondo.
L’inefficienza e l’immobilismo del nostro governo afferma il sindaco Galli, non solo ha portato ad un calo delle presenze, ma non permette un adeguato lavoro di programmazione.
La qualità dovrà essere l’elemento su cui puntare in futuro per risollevare le sorti di quella che la Comunità Europea considera l’attività trainante del nostro paese.
Non basta più l’arte, la cultura e un ambiente incontaminato, per Mauro Ginanneschi bisogna riposizionare l’immagine della Toscana per non far si che essa diventi un prodotto maturo e di scarso interesse.

La Toscana ha tutti i requisiti per poter emergere, ma non può prescindere da una strategia di sinergia tra tutti gli attori coinvolti nel processo. La Regione, le Provincie e tutti gli enti locali devono poter contare sull’appoggio dei consorzi e degli organismi privati per fare quadrato intorno al problema e trovare la soluzione, che passa necessariamente dalla qualità dell’offerta, dei servizi e dalla differenziazione dei prodotti turistici.

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