Distretto Rurale: le produzioni di qualità e competitività del sistema Maremma

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 settembre 2004 15:30
Distretto Rurale: le produzioni di qualità e competitività del sistema Maremma

Si è svolto ieri sera a Grosseto, presso la Festa regionale dell’Unità, un dibattito dal titolo “Distretto Rurale: le produzioni di qualità e la competitività del sistema Maremma”. Dibattito di caratura vista la presenza dell’Assessore regionale all’Agricoltura Tito Barbini, il Consigliere regionale Ilio Pasqui ed il Presidente dell’Enoteca italiana Flavio Tattarini, il tutto presieduto dal Presidente della Comunità Montana Amiata Giovanni Alessandri.
Significativi i contenuti usciti da questa serata puntualizzando che il lavoro di ruralizzazione, inteso in maniera positiva e non negativa come diversi anni fa, non è affatto concluso, anzi c’è bisogno di investire su questo progetto perché la Toscana e la Maremma siano un esempio di produttività, qualità e sostenibilità ambientale.
A confermarlo è proprio Barbini: “Il Distretto Rurale non è un’istituzione come gli enti locali e le associazioni agricole bensì un progetto di concertazione tra produttori agricoli, istituzioni e territorio affinché si possano confermare i nostri punti di forza: la qualità, la sostenibilità e la sicurezza alimentare.”
Tattarini invece puntualizza sull’importanza della produzione vitivinicola sugli sviluppi del Distretto Rurale: “Il vino – afferma Tattarini – sta allo sviluppo rurale come l’acqua fa vivere i pesci, è stato portatore di innovazione agricola, investimenti e ricerca in quei luoghi che sono ora il simbolo dello sviluppo della ruralità.

Molti hanno investito su questo progetto tra cui giovani ed investitori esterni al territorio toscano ed è quindi importante non lasciare solo ai produttori il compito di questo sviluppo.”
Molto critico invece Ilio Pasqui nei confronti delle scelte del Governo: “Il grave periodo di crisi economica si riflette anche nei prodotti rurali e nel turismo, la flessione in cui siamo vi è a causa delle scelte politico-economiche del Governo. In Toscana gli agriturismi hanno salvato oltre due milioni e mezzo di presenza solo quest’anno.

Inoltre, la riforma del Ministro Alemanno arretra i finanziamenti al produttore addirittura al vecchio 2001 quindi la PAC non è una cosa positiva. La nostra identità è la nostra forza ed anche nella zootecnia abbiamo riposto la nostra fiducia con nessun caso di mucca pazza in Toscana.”
Un dibattito che ha messo in luce quanto è stato fatto e quanto ancora c’è da fare per valorizzare la Maremma ed il territorio toscano.

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