Javier Portillo (nella foto), il giovane attaccante proveniente dal Real Madrid, si sta facendo conoscere dai tifosi della Fiorentina: un gol a Trento contro al Samp, tre nel triangolare di Norcia. Il suo mestiere è quello di segnare e lui ha già fatto capire che lo sa fare alla grande. Ecco le sue parole nell'intervista raccolta da Andrea L'Abbate, di ACF Fiorentina, che ringraziamo: "Sto iniziando a conoscere l’italiano: uso già bene i termini che mi servono in campo e quindi da questo punto di vista non posso che migliorare.
Ho scelto la Fiorentina pienamente consapevole di cosa mi offrisse e non mi va di fare nessun paragone con il Real Madrid. Comunque, rispetto alla squadra madrilena qui ho trovato un gruppo maggiormente compatto e questa è sicuramente la cosa che mi è piaciuta di più di questa nuova avventura. Sento un po’ la mancanza della mia famiglia, ma questo sarà un problema che verrà risolto a breve perché un po’ tutti, a turno, verranno a trovarmi. Sono assolutamente convinto e certo che nel giro di una stagione la Fiorentina riesca ad entrare stabilmente nel gruppo delle grandi.
Questa per me è un’opportunità importante e sento una grande responsabilità, ma io voglio crescere come giocatore e la Fiorentina è il modo ideale per poterlo fare. Il rigore tirato contro il Gualdo? - dice il giovane spagnolo che ha segnato più di 500 gol nelle giovanili del Real - Come a Trento con la Samp, ho chiesto di tirarlo: ho molta fiducia in me stesso in queste situazioni, un po’ come quando ci sono le punizioni dal limite e posso batterle con il mio piede preferito, il sinistro.
E non è vero che so giocare solo sul filo del fuorigioco: è ciò che mi riesce meglio, senza dubbio, ma non penso solo al gol personale e so anche giocare per la squadra”.
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