Termovalorizzatore: intervento di Checcucci e Nascosti ( AN )

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 Agosto 2004 18:27
Termovalorizzatore: intervento di Checcucci e Nascosti ( AN )

Un ordine del giorno per discutere il piano industriale dopo l'approvazione del piano di smaltimento provinciale dell'Ato e per conoscere cifre, quantità e dislocazione degli impianti, ipotesi di privatizzazione e di project financing è stato presentato dalla consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci e dal consigliere provinciale Nicola Nascosti. «Secondo i dati del Ministero dell'Ambiente - hanno spiegato i due esponenti di AN - la Toscana risulta essere la regione italiana con la maggiore produzione pro-capite di rifiuti urbani: con circa 676 chili annui per abitante supera dell'88% la produzione della Lucania e del 33 percento quella della Lombardia.

A Firenze, poi, i rifiuti pro-capite sono anche di più, con circa 686 chili annui per abitante. Inoltre mentre nel resto d'Italia l'incremento della produzione di rifiuti urbani è andato riducendosi, in Toscana c'è la tendenza opposta: nel 2000 i chili per abitante erano 622 con un aumento nel 2002 di oltre 54 chili l'anno. Questa situazione - hanno rilevato Checcucci e Nascosti - comporta ingenti spese per le tasche dei cittadini e per l'ambiente. L'attuale costo per lo smaltimento dei rifiuti è di 114,10 euro a tonnellata contro i 105,00 euro dello scorso anno e i 93,61 euro del 2000.

I costi, dunque, aumentano annualmente in maniera rilevante e costante, a discapito delle tasche dei cittadini, a causa dello smaltimento dei rifiuti nelle discariche dell'Ato, l'ambito territoriale ottimale, ma soprattutto per lo smaltimento fuori dell'ambito territoriale di riferimento, che fa lievitare i prezzi: nel 2000 sono stati spesi per lo smaltimento fuori dall'Ato 6,570 milioni di euro che sono diventati quasi il doppio nel 2004, con oltre 10 milioni di euro di spesa del 2000, tre milioni in più rispetto all'anno precedente: 7 milioni di euro nel 2003.

Tutto ciò significa per i cittadini un aumento della spesa in tasse del 20% ogni anno - hanno aggiunto i due esponenti di AN - per ogni tonnellata di rifiuti i cittadini pagavano nel 2000 93,61 euro, nel 2004 114,10 euro.Anche il costo ambientale non è, purtroppo, trascurabile. Chi teme i pericoli del termovalorizzatore, non prende in considerazione il danno derivante dagli agenti inquinanti come la diossina prodotti dalle discariche. Esiste poi il problema della gestione delle discariche "post-mortem": quando viene interrotta l'attività, gli impianti devono essere gestiti per almeno 30 anni con costi gestionali non indifferenti: la discarica chiusa di Certaldo costa nelle tasche dei cittadini 2 milioni e mezzo di euro l'anno.

Come se non bastasse il monitoraggio degli inquinanti è limitato e la possibilità di intervento sugli agenti inquinanti è praticamente nulla. D'altra parte se la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità sconsiglia l'utilizzo delle discariche, un motivo ci sarà». «Sono dati preoccupanti - hanno concluso - di fronte ai quali non si può assumere posizioni precostituite. Bisogna ragionare sul dato ambientale con coscienza critica, ma senza pregiudizi non fondati su dati reali e su elementi di valutazione derivanti da dati scientifici.

Bisogna inoltre prendere in considerazione quanto costa ai fiorentini lo smaltimento dei rifiuti, con eco-tasse da pagare alla Regione sempre più esose pari a 3 più di milioni di euro nel 2004. I termovalorizzatori di terza generazione sono impianti che non necessariamente sono dannosi alla salute, tanto che in altri paesi sono stati realizzati anche nel centro delle città e vicino alle scuole. Pur comprendendo che non fa piacere a nessuno avere accanto un termovalorizzatore, bisogna anche considerare che il disagio estetico non fa male alla salute.

Per quanto poi riguarda l'aspetto economico il termovalorizzatore consentirebbe di ridurre i costi di smaltimento che, inevitabilmente, si ripercuotono sulle tasche dei cittadini ma anche di non disperdere decine di milioni di euro che tutti gli anni vengono pagati per smaltire i rifiuti fuori Ato. In aggiunta si potrebbero investire più risorse nella raccolta differenziata, incentivando cittadini e imprese, e per la pulizia della città, che ne ha molto bisogno».(mr)

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