Il sindaco firma i quesiti referendari
Appello di Lensi (FI) sul referendum radicale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
30 luglio 2004 18:36
Il sindaco firma i quesiti referendari<BR>Appello di Lensi (FI) sul referendum radicale

Firenze, 30 luglio 2004- Questa sera, venerdì 30 luglio 2004, alle ore 21.30, alla festa dell’Unità alla Fortezza da Basso a Firenze, in occasione dell’incontro sul tema nel corso del dibattito “Dalle città la nuova onda del centrosinistra” con Sergio Cofferati, Leonardo Domenici, il sindaco di Bari Michele Emiliano e il presidente dell’Anci della Toscana Gianfranco Simoncini, il sindaco di Firenze Domenici sottoscriverà la richiesta di Referendum contro la legge sulla Procreazione Medicalmente assistita.
Interverranno fra gli altri la senatrice Vittoria Franco, le consigliere comunali Claudia Livi e Susanna Agostini e la coordinatrice Donne dei Ds di Firenze Tiziana Immolo.
E’ iniziata infatti in tutto il territorio nazionale la raccolta delle firme per i referendum contro la legge 40 che in tempi strettissimi, entro il 20 settembre 2004, si dovrà concludere con oltre 2.500.000 adesioni per tutti e cinque i quesiti referendari.

"Da molte settimane i radicali stanno raccogliendo le firme per il referendum sull’abrogazione totale della legge 40/2004 sulla fecondazione medicalmente assistita -dichiara il Massimo Lensi, consigliere provinciale di Forza Italia- Al referendum radicale si sono ora aggiunti quattro nuovi quesiti referendari mirati all’abolizione delle parti più vessatorie della legge.

Si tratta di un impegno politico di prima grandezza, una battaglia laica, liberale e libertaria del tutto priva dei toni fanatici e anticlericali con cui è stata dipinta fin dall’inizio. Con questo spirito rivolgo un forte appello alla sottoscrizione dei referendum, rivolgendomi innanzitutto agli elettori e simpatizzanti della Casa delle Libertà; questi referendum infatti non sono patrimonio esclusivo né della sinistra né della destra, ma sono, in tutta evidenza, un’opportunità di lotta politica per quei cittadini che considerano illiberale la legge 40.

E’ l’ingiusta pretesa di assumere la convinzione di fede di alcuni come norma obbligatoria per tutti, che deve essere combattuta. Poiché dall’ingiusta pretesa discendono ingiusti divieti, oggi solo i referendum possono evitare che le norme si traducano in applicazioni vessatorie. Il punto centrale del dibattito che si sta svolgendo anche qui a Firenze, sta proprio nell’evitare la falsa e deviante contrapposizione tra destra e sinistra, quando è chiaro come il sole che la vera contrapposizione è quella tra chi vuole uno Stato laico e chi invece guarda con soddisfazione alle posizioni della Chiesa come modello di regolamentazione della nostra società.

La Chiesa ha tutti i diritti di fare bene il suo dovere, lo Stato però deve compiere laicamente il suo, in nome di tutti i cittadini, credenti o no. In qualità di consigliere provinciale, ho anche deciso di attivare le funzioni che la legge mi concede, per autenticare le firme ai banchetti referendari, presentando in tal senso regolare richiesta agli uffici della Segreteria Generale della Provincia di Firenze."

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