GIORNATA DELL’ECONOMIA: LA MAPPA DELLA TOSCANA

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 maggio 2004 16:17
GIORNATA DELL’ECONOMIA: LA MAPPA DELLA TOSCANA

FIRENZE 10 MAGGIO 2004 Una Toscana attiva, che si rinnova, crea occupazione ed è in continuo fermento grazie anche alla voglia di fare impresa da parte di donne e giovani, quella che emerge dal panorama dei dati forniti dalle 10 Camere di commercio provinciali e da Unioncamere toscana per la 2a giornata nazionale dell’economia. Nonostante tutto, sono aumentate ovunque le imprese (quasi 5.000 unità in più, da 28.000 iscrizioni meno circa 23.000 cessazioni), con gli apporti più elevati nelle province di Firenze (+1.117 imprese, il 21,5% del totale regionale), Pisa (+760, 14,7%), Lucca (+718, 13,9%) e Massa Carrara (+467 e 9,0%).

Alla creazione di nuove imprese hanno contribuito per il 30% le donne, con forte presenza a Grosseto (rappresentano il 35,8% dei nuovi imprenditori), Siena (34,6%), Livorno (33,8%) e Massa Carrara (30,9%). Quasi il 60% dei nuovi imprenditori toscani ha meno di 35 anni ed il 20,5% meno di 25. Il fenomeno dell’imprenditoria giovanile è evidente a Prato (il 62,7% dei nuovi imprenditori è sotto i 35 anni), Pistoia (62,6%), Arezzo (62%), Lucca (58,9%). All’estremo Grosseto dove il 53,8% dei nuovi imprenditori ha meno di 35 anni e il 16,1% è oltre i 50. Con 16.648 imprese in gruppo (di cui 4.823 capogruppo) – che contribuiscono per il 20,9% al valore aggiunto prodotto in Toscana ed impiegano il 22,5% degli addetti – si diffonde sul nostro territorio il fenomeno dei gruppi di impresa, soprattutto a Siena (circa 1.000 imprese in gruppo che contribuiscono alla creazione del 55,7% del valore aggiunto e del 31,6% dell’occupazione provinciale), Firenze (25,8% del valore aggiunto prodotto e 28,7% l’occupazione generata), Pisa (25,4% del valore aggiunto provinciale e 28,7% l’occupazione). All’ottavo posto nella graduatoria nazionale per entità di reddito pro-capite, la Toscana resta al di sopra della media relativa al Centro Italia, ma leggermente al di sotto del dato medio del Nord-Ovest e del Nord-Est.

Le migliori performance, fra il 1995 ed il 2002, sono state conseguite da Grosseto e Massa Carrara; Siena si è portata al 29° posto in Italia, ed al terzo in Toscana; la provincia di Firenze ha il reddito pro-capite più elevato e raggiunge in Italia, nel 2002, il 5° posto. Nella graduatoria nazionale, recuperano posizioni: Lucca (42ª), Arezzo (48ª), Pistoia (52ª); perdono quota: Pisa (44ª), Livorno (46ª), e Prato con il 2° posto in Toscana ed il 25° in Italia. Nel 2003, l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati non sembra evidenziare un particolare surriscaldamento.

Solo tre province (Massa Carrara +3,6%, Pisa +3,3%, Livorno +2,8%)presentano tassi di inflazione superiori alla media nazionale (+2,5%); Firenze rimane al di sotto della media nazionale ormai da quattro anni, con un livello dei prezzi al consumo cresciuto di 2,1 punti percentuali; mentre le altre province restano al di sotto della soglia di aumento del 2%, evidenziando un rallentamento della dinamica rispetto al 2002. Delle 10 province toscane, solo Grosseto, Livorno e Siena presentano un grado di apertura al commercio estero inferiore alla media nazionale (22,9%); mentre resta elevato a Prato (48,5%), Arezzo (46,1%) e Lucca (33,7%). Anche riguardo al commercio internazionale dei servizi (crediti e debiti relativi a transazione con l’estero, come assicurazioni, comunicazioni, costruzioni, royalties, licenze, servizi finanziari, informativi etc), nel periodo 1997-2002, è consistente l’incremento delle transazioni complessive.

Alla fine del 2002, i saldi negativi più consistenti (ovvero con maggiori acquisti di servizi sui mercati internazionali) si sono registrati a Firenze (-40,3 milioni di €), Lucca (-10,2) e Prato (-6,3); mentre i più elevati tassi di crescita (crediti + debiti nell’interscambio con l’estero di servizi) sono stati registrati, fra il 1997 e il 2002, dalle province di Siena, Lucca e Arezzo. La bilancia turistica internazionale della Toscana (spesa in Toscana dei turisti stranieri meno spesa all’estero dei turisti toscani) mostra un saldo positivo per tutte le province, ad eccezione di Prato.

L’indicatore è tuttavia in calo nel 2003, soprattutto nelle città d’arte come a Firenze (passata da +1.647 nel 2002 a +1.239 milioni di euro nel 2003) e Siena (da +493 a +400). In controtendenza, la provincia di Livorno, unica realtà territoriale in crescita (da +194 a +276 milioni).

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