L’economia fiorentina, nonostante tutto, tiene e continua a mostrare elementi di vitalità e capacità di risorse sul piano imprenditoriale, con buone prospettive di sviluppo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 maggio 2004 15:17
L’economia fiorentina, nonostante tutto, tiene e continua a mostrare elementi di vitalità e capacità di risorse sul piano imprenditoriale, con buone prospettive di sviluppo

Crescono anche gli investimenti dall’estero nella nostra città (dal 2000 al 2002 +74% e +4,8 in Italia) registrando un flusso complessivo di 5,5 miliardi nel 2002, contro i 3 miliardi di euro del 2000.
E’ il quadro presentato dal presidente della Camera di commercio di Firenze, in occasione della seconda giornata dell’economia, promossa da Unioncamere nazionale in tutte le province italiane con l’obiettivo di fotografare lo stato di salute del Paese e delle singole economie, fornendo una vera e propria mappa dello sviluppo territoriale.
Se i risultati conseguiti nel 2003 non possono essere considerati brillanti (+0,4 la crescita del Pil provinciale), tuttavia nell’anno passato il tessuto economico ha continuato a mantenere livelli di sviluppo sul piano strutturale, facendo registrare, ancora una volta, un incremento nel numero delle strutture operative (+ 0,82%) e nell'occupazione (+4,7% secondo i dati ISTAT).

“Per altro verso – ha sottolineato il presidente della Camera Luca Mantellassi – le nostre imprese hanno continuato ad allargare la propria dimensione strategica, sviluppando logiche di rete o di raggruppamenti di imprese per rafforzare la competitività”. Nel 2000 i “gruppi di impresa” del territorio rappresentavano il 28,7% degli addetti e contribuivano alla creazione del 25,8% del valore aggiunto della provincia.
Segnali di vitalità anche nei processi di localizzazione/delocalizzazione dove Firenze si colloca fra le province che presentano un più elevato grado di attrazione (poco meno del 25% dell'occupazione dipendente è creata da società con sede fuori provincia, dato superiore alla media nazionale, 19%, e regionale, 16%).

Sul fronte delle esportazioni i risultati negativi dell’ultimo biennio dovrebbero far posto ad un più deciso recupero nel triennio 2004-2006 (con una tasso di crescita media annua stimato sopra al 6%), creando condizioni di ulteriore crescita della ricchezza prodotta che, già nel 2002 con i 24.869,2 milioni di Euro la collocava al settimo posto nella graduatoria per valore della ricchezza prodotta da parte dell’ intera economia, ed al quinto posto della graduatoria per reddito pro-capite.
Ma la ripresa del sentiero di sviluppo dell’economia, sia sul piano locale che nazionale, deve vedere le nostre imprese sempre più pronte a raccogliere la sfida che proviene dalla globalizzazione dei mercati e che si basa sulla capacità di creare e rafforzare il grado di interdipendenza tra imprese e territorio, agendo per instaurare una effettiva logica di sistema, così come "di sistema" è stata la risposta che hanno saputo dare le imprese che rappresentano la nostra punta di diamante: quelle di medie dimensioni collegate a rete, attraverso gruppi o relazioni di subfornitura, in primo luogo nelle realtà dei distretti industriali.

“Il successo della formula organizzativa dei gruppi aziendali e delle strategie di collegamento delle PMI – ha aggiunto Mantellassi - porta a riflettere sulla necessità di rimodulare le politiche di intervento affinché l’enfasi finora posta sulla competitività individuale venga portata anche sulla necessità di miglioramenti permanenti nella qualità delle relazioni tra imprese. Il sostegno alla crescita del "sistema" rende necessaria l'integrazione fra l'approccio territoriale e quello funzionale delle politiche economiche.

Per questo è sempre più importante il ruolo svolto dall’Ente camerale”. Mantellassi ha, perciò, sottolineato l’esigenza che da parte dei parlamentari eletti in Toscana venga dato l’appoggio ed il sostegno a tale processo di riforma, riconoscendo e promuovendo gli enti di autonomia funzionale nei nuovi Statuti regionali. Prevedere il pieno coinvolgimento delle Camere di Commercio nei processi di delega e nei più significativi organi consuntivi vuol dire rendere più efficace l’azione amministrativa in favore delle imprese e arricchire le fasi della programmazione regionale, in virtù di una conoscenza dei processi di trasformazione in corso fondata su una logica micro-economica.

Una logica che è quella delle imprese e dei loro fabbisogni. Tra le novità di questa edizione della giornata dell’economia, l’istituzione del Premio Unioncamere “per la giovane impresa innovativa” e “per l’impresa più longeva e di successo” che ha visto, quest’ultima, assegnare il riconoscimento all’azienda Officina Profumo - Farmaceutica di Santa Maria Novella S.r.l. di Firenze.

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