La costruzione alla Fortezza da Basso: sarà demolita parte della struttura già costruita

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 aprile 2004 22:53
La costruzione alla Fortezza da Basso: sarà demolita parte della struttura già costruita

Sono emerse subito alcune decisioni operative dal sopralluogo effettuato oggi al cantiere del parcheggio sotterraneo in costruzione alla Fortezza da Basso dalla soprintendente ai beni ambientali e architettonici Paola Grifoni e dall'assessore all'urbanistica Gianni Biagi, incaricato dal sindaco Domenici di seguire la vicenda. Riguardo la parte della costruzione più vicina alle mura della Fortezza, dove il progetto prevede la galleria commerciale, è stato deciso di eliminare i due 'denti' laterali e di arretrare la parete della galleria, allargando lo spazio che la divide dalle mura.

Sarà inoltre eliminata la copertura della rampa di accesso al parcheggio dal lato della ferrovia, in modo da abbassare il livello del giardino sovrastante.
E' stato inoltre ipotizzato di abbassare, demolendo parte della struttura già costruita, il livello della copertura della galleria commerciale in modo da favorire ulteriormente la visibilità delle mura, e di arretrare di circa 15 metri la costruzione del piano terreno del parcheggio sempre dal lato sud.
Durante il sopralluogo è stato ulteriormente verificato che i lavori in corso rispettano il progetto regolarmente approvato in conferenza di servizi.



«Un mese prima del voto del consiglio comunale, "Firenze Fiera" aveva già annunciato ai suoi clienti che sarebbero partiti i lavori per la costruzione dell'auditorium alla Fortezza ». E' quanto denuncia il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi «Sorprende - ha aggiunto Toccafondi - la lettera a firma del presidente di questa società, Pietro Marchini, che il 18 marzo ha inviato a vari clienti e nella quale si legge "siamo lieti di informarvi che entro la fine dell'anno in corso verrà dato inizio ai lavori di costruzione della nuova sala congressuale polivalente interrata nel giardino di villa Vittoria".

Con arroganza, dunque, si annunciava il via ai lavori il 18 marzo ma la giunta si sarebbe espressa sull'argomento solo il 13 aprile: peraltro uno dei componenti del suo consiglio di amministrazione è il Vicesindaco Matulli. Come giustificare le affermazioni di questa società con il fatto che il consiglio comunale è stato chiamato ad esprimersi solo ieri. «Sulla vicenda che riguarda costruzione del nuovo auditorium - ha sottolineato l'esponente del centrodestra - molte sono le perplessità, tanta l'arroganza dimostrata da alcuni e una bella sorpresa.

Non abbiamo mai nascosto i nostri dubbi e le nostre perplessità. L'auditorium, che inizialmente doveva essere costruito nell'area della Dogana, improvvisamente è stato "spostato" ai villa Vittoria nell'area del Palazzo degli Affari. Le perplessità non sono diminuite leggendo la delibera che all'ultimo consiglio comunale la giunta ci ha proposto e dove si legge che "l'intervento anche se di nuova edificazione si configura sostanzialmente come ampliamento della struttura esistente e quindi non integra il concetto di nuovo impianto".

Difficile comprendere che un locale di 8210 metri quadrati interrati per un totale di 2600 posti a sedere, possa considerarsi non come nuova costruzione ma come ampliamento di quella esistente. Intervento che tra l'altro non aveva il parere della sovrintendenza e avrebbe bloccato l'area per circa 20 mesi. Per questo ho chiesto di mettere in votazione il rinvio della delibera». «Perplessità - ha ricordato Toccafondi - che anche la maggioranza ha avuto tant'è che, dopo il mio intervento in consiglio comunale, il capogruppo dei DS ha chiesto una sospensione per discutere della delibera con la maggioranza di centrosinistra.

Ritornato in aula ha fatto una richiesta che non ha che confermato le nostre perplessità. Anche alla luce della mancanza del parere della soprintendenza Caffaz ha chiesto di modificare nella forma e nella sostanza la delibera passando dall' "approvazione del progetto all'avvio del procedimento". A questa modifica, che svuotava di significato la delibera creandone in pochi secondi una tutta nuova, ci siamo opposti. Preoccupazioni che si sono manifestate anche nei numeri perché sulla richiesta di rinvio della delibera la maggioranza è andata in frantumi, la votazione finita 17 a 17, e per questo a norma di regolamento respinta, ha visto solo i DS votare contrari al rinvio, per il resto tutte le altre forze politiche di maggioranza e di opposizione hanno chiesto di rinviare ed approfondire una questione che anche i DS, per bocca del suo capogruppo, avevano dichiarato di voler rivedere».

«Solo a questo punto, invitando nuovamente i consiglieri dei Ds a ripensarci - ha concluso il capogruppo di Azione per Firenze - abbiamo deciso di non partecipare ad un voto su una delibera completamente diversa da quella originaria. Sorprende la volontà di andare avanti a tutti i costi che hanno dimostrato i Ds, come sorprende il voto della Margherita in disaccordo con i vertici di Firenze Fiera, ma a sorprendere è soprattutto la lettera a firma Pietro Marchini. A questo punto la lieta sorpresa, per una volta il consiglio comunale, ricordandosi della sua funzione, ha deciso che a tutto c'è un limite».

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