via Libero Leandro Lastrucci

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 aprile 2004 22:43
via Libero Leandro Lastrucci

Sarà la strada dei senzatetto di Firenze. La via dell'indirizzo anagrafico di chi non ha indirizzo perché è senza casa. Dal 30 dicembre scorso Firenze ha una strada in più: la giunta ha infatti deliberato l'istituzione di via Libero Leandro Lastrucci quale "indirizzo anagrafico convenzionale" per i senza fissa dimora della città. La via che non esiste sulla cartine di Firenze ma solo per l'anagrafe comunale è stata intitolata a Libero Leandro Lastrucci che nel suo ruolo di assistente sociale e direttore dell'Albergo Popolare ha dedicato la sua vita a chi era senza casa.

Lastrucci, già partigiano durante la guerra di Liberazione nazionale, fu chiamato dal sindaco Giorgio La Pira a coordinare il gruppo operativo, formato dai collaboratori del gabinetto del sindaco, dell'Eca (Ente Comunale Assistenza) e dai vigili urbani che, in forza delle ordinanze di requisizione acquisivano la disponibilità degli alloggi vuoti. Lastrucci era diventato il braccio destro di La Pira per risolvere i problemi economici, di lavoro e di casa. In quegli anni furono creati i "Cantieri di Lavoro" e i "Centri Sfrattati".

Mentre era responsabile dell'ufficio sfrattati dell'Eca, vinse il concorso di direttore del dormitorio pubblico per il quale propose subito il cambiamento del nome in "Albergo Popolare" e iniziandone, nel contempo, una radicale ristrutturazione con la trasformazione delle enormi stanze-dormitorio in piccole camere e creando anche un "reparto speciale" di camerette singole per lavoratori. L'"Albergo Popolare" che aveva allora 500 posti letto, era il riferimento pere tutti quei senza tetto che con poche lire alloggiavano in un ambiente dignitoso e pulito.


Qui di seguito pubblichiamo la lettera di un senza fisa dimora inviata a una volontaria degli "Angeli della città": " Carissima Carla, ciao. Ci sono due specie di solitudine diversissime tra loro. La prima rimpicciolisce gli individui, facendoli ripiegare su se stessi, la seconda li fa crescere aprendoli a un superamento. La Prima è la solitudine del corpuscolo e della biglia, che gira su se stessa, formando un mondo separato e chiuso a tutto ciò che lo circonda. La Seconda è la solitudine dell'onda sonora che lasciata o lanciata nello spazio è portatrice di un messaggio, prosegue la sua corsa, in cerca di un ascolto.

Basta che incontri un orecchio abbastanza fine per captarla, e la sua missione è compiuta. La solitudine allora si cambia in comunione e gioia. Carla mia, il tuo messaggio è stato inteso nel cuore della notte, si, "la mia notte". Tu e i tuoi compagni "ANGELI DELLA CITTA'" avete compiuto la vostra missione in me, in modo meraviglioso. Non voglio ringraziarvi, perché non trovo parole giuste dinnanzi alla vostra GRANDEZZA, posso solo dire: SIETE GRANDI. Dopo le tappe travagliate della mia esistenza, oggi il mio futuro ha un volto accettabile, sono certo che avendoti come il punto di riferimento, avrò un cielo costellato di gioie, un cielo non delineabile, come la vostra grandezza.

Oggi sono pieno di forze morali e spirituali per affrontare qualsiasi evento, è scomparsa la notte nera della mia vita. Ho una vita piena di gioia, che non è condizionata né dalla ricchezza né dalla miseria, è una vita piena. Pace a te e amici miei Angeli. Grazie a Firenze, che mi ha donato tutto ciò. Spero di vederti più presto possibile, per sentirmi chiamare: FRANCESCO da te, al più presto. Salutami tutti, specialmente Amelia. Ti abbraccio, FRANCESCO".

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