Le imprese artigiane non conoscono i mercati esteri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 aprile 2004 17:36
Le imprese artigiane non conoscono i mercati esteri

Firenze, 22 aprile 2004 Le imprese artigiane della provincia di Firenze sono assai ben distribuite dal punto di vista geografico, anche se le maggiori concentrazioni si trovano nell'area metropolitana fiorentina e nei distretti industriali di Empoli e Castelfiorentino. I caratteri prevalenti dell'universo artigiano sono rappresentati dalla dimensione ridotta (forte concentrazione nella microimpresa: 0-3 dipendenti), dal rapporto diretto con il cliente e dal mercato locale come principale mercato di riferimento.

I canali cognitivi sono soprattutto quelli tradizionali (contatti personali, fiere, ecc.). Le tecnologie informatiche sono abbastanza diffuse, ma gli usi predominanti sono quelli elementari (contabilità, amministrazione, ecc.).
E' questo il profilo dell'impresa artigiana fiorentina che emerge dall'indagine della Camera di commercio, realizzata da Cna Firenze su un campione di oltre 10mila imprese (il 33,2% dell'intero comparto iscritte alla Camera), che individua i punti di forza e di debolezza del settore attraverso l'analisi di molteplici aspetti strutturali.
"Con questo studio vogliamo offrire uno strumento utile - ha spiegato Cristina Bandinelli della Giunta camerale - che serva ad impostare politiche di sviluppo per l'artigianato della provincia di Firenze.

Un settore rappresentato da oltre 31.000 imprese (il 35% sul totale delle imprese attive) con circa 70 mila lavoratori, che contribuisce, per il 25,5%, alla formazione del valore aggiunto provinciale".
I principali risultati della ricerca mettono in evidenza una netta appartenenza delle imprese al settore dei Servizi (30,5%), delle Costruzioni (28,7%), dell' Artigianato di produzione (22,3%), con percentuali basse per l'artigianato artistico (11,3%), che deve essere comunque considerato come sezione particolare dell'artigianato manifatturiero, e per i trasporti.
Con una dimensione media ridotta (2,5 addetti), le imprese artigiane della provincia appaiono organizzate sotto la forma giuridica di "ditta individuale e impresa familiare", soprattutto per i settori "trasporti" e "costruzioni", mentre le "snc" sono più numerose nell'artigianato di produzione.

Quasi il 90% delle ditte artigiane, nei settori delle costruzioni e dei servizi, operano in "conto proprio"; mentre le imprese di trasporti (87,1%) e, in misura minore, quelle dell'artigianato di produzione (54,1%) hanno una posizione di mercato "conto terzista", le imprese dell'artigianato artistico ricorrono più frequentemente a soluzioni miste.
L'area locale rimane il mercato di sbocco prevalente per tutte le tipologie di attività (con percentuali alte nei servizi, 93,9%, e nelle costruzioni, 87,1%), fatta eccezione per quella dei trasporti interessata al resto della Toscana (69,9%).

Appare, invece, modesta l'apertura ai mercati internazionali (UE 2,0% e Resto del Mondo 4,1%). verso i quali l'artigianato artistico mostra comunque una maggiore predisposizione (con quote UE 4,5% e Resto del Mondo 4,5%).
Rispetto al fatturato, il 93,3% del campione analizzato ha un giro d'affari minore/uguale a 250.000 Euro. I livelli più bassi (fino a 25.000 Euro) si registrano nei settori delle costruzioni, dell'artigianato artistico e dei servizi; i più alti tra le imprese dei trasporti (tra 25.000- 50.000 Euro), e nei macro-settori costruzioni e artigianato di produzione (tra 100.000-250.000 Euro).
In tutti i macrosettori prevalgono le classi di investimento "fino a 25.000 Euro", ma nell'artigianato di produzione e nei servizi è possibile registrare una maggior propensione ad investimenti medi più sostanziosi.

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