Bilancio negativo per uova e colombe

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 aprile 2004 11:25
Bilancio negativo per uova e colombe

Si guardano ma non si toccano. Anzi, non si comprano: troppo care.
Secondo Confartigianato Prato, uova e colombe artigianali non hanno retto la sfida con i prezzi dei supermercati. Il risultato: la maggior parte delle scorte giace ancora sugli scaffali delle pasticcerie. Un bilancio negativo sottolineato anche dal vicepresidente di Confartigianato Prato, Brunello Brogi, per il quale si evidenzia “una situazione di sofferenza un po’ per tutto il comparto alimentare. Quest’annata è andata peggio della precedente non solo per la concorrenza della grande distribuzione.

La verità è che non si sente più il bisogno di personalizzare la sorpresa dentro l’uovo, venendo meno così la necessità di rivolgersi a un maestro pasticcere: forse, secondo la gente, è più facile risparmiare su un uovo da regalare”.
Secondo il vicepresidente di Confartigianato Prato, a Pasqua la vera sorpresa l’hanno avuta “gli alimentaristi che sono riusciti a smaltire la metà esatta delle quantità di uova di cioccolata in vendita”. Freschi e genuini, i prodotti artigianali continuano a fare gola, ma sembra fare ancora più gola la pubblicità dei supermercati: “Non ci sono paragoni – fa notare Filippo Mancuso della pasticceria “Filippo & Giancarlo” - tra i nostri prezzi e quelli che propongono le catene di grande distribuzione.

Del resto noi produttori non possiamo arrampicarci sugli specchi: se tenessimo le uova a prezzi più bassi, non ce la faremmo a rientrare con le spese per l’acquisto delle materie prime o delle sorprese”. D’altra parte, ammette il pasticcere, una Pasqua così “amara” non se la aspettava nessuno: “Ogni giorno ci giungono parole di apprezzamento per il nostro lavoro, ma poi il riscontro nelle nostre tasche è quello che è”.

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