Come far uscire la piccola impresa dalla crisi economica?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 aprile 2004 14:54
Come far uscire la piccola impresa dalla crisi economica?

"Dopo un 2003 molto negativo -ha affermato oggi in conferenza stampa il presidente provinciale CNA Firenze, Mauro Fancelli- anche in Toscana ed in Provincia di Firenze al momento le prospettive per il primo semestre 2004 destano molte preoccupazioni. Gran parte delle attività manifatturiere (moda, metalmeccanica, legno, mobili, artigianato artistico) confermano il loro processo involutivo, già ampiamente manifestatosi nel corso del 2003.
Calo del fatturato, calo dell’export, difficoltà a riposizionarsi sui mercati anche per effetto dei fenomeni di dumping sociale ed economico che stanno erodendo le posizioni di forza e prestigio acquisite in passato dal made in Tuscany e dal made in Florence.
Sono l’identità e il ruolo della piccola impresa ad essere messi in pericolo e di conseguenza il peso ed il ruolo dell’economia fiorentina in Italia e nel mondo.
Se non invertiamo questo trend, di qui a poco Firenze sarà più povera e marginale nello scacchiere dello sviluppo.
I dati più allarmanti, come risulta dal nostro recente rapporto sull’andamento congiunturale dell’artigianato e della PMI in Provincia di Firenze, sono:
1) Calo occupazionale nel 2003, per la prima volta dopo decenni.

L’artigianato e la PMI, da sempre volani di sviluppo dell’occupazione, anche nei cicli congiunturali negativi, adesso in Firenze e Provincia non sono più in grado di tenere, come si evince dalla tabella allegata.
2) Debole propensione agli investimenti. Questi primi mesi del 2004 registrano un calo della richiesta di denaro alle banche per investimenti da parte della PMI e dell’artigianato. Mentre aumentano le sofferenze bancarie, per effetto della precarietà finanziaria delle piccole aziende.
3) Saldi negativi del fatturato e degli ordini, in particolare nei settori meccanico, moda e abbigliamento, artigianato artistico, servizi alla persona.
Se aggiungiamo a tutto ciò un progressivo invecchiamento della popolazione (Firenze è fra le città, in Italia ed in Europa, che denunciano il più basso tasso di natalità), ne consegue un quadro esplosivo, che contiene tutte le premesse di un declino inesorabile, se non ci sarà da parte degli attori pubblici e privati una forte e chiara volontà di mettere a fuoco un programma di rilancio della piccola e media impresa.
Sì, la ripresa in Toscana ed in Provincia di Firenze non può che passare dal recupero di competitività dell’artigianato e della PMI.
Se non faremo questo, Firenze finirà per restare prigioniera della rendita immobiliare, che sta assumendo ormai il carattere di una vera e propria alternativa di tipo conservatore, rispetto alla carenza di innovazione e contemporaneità.
Non è assolutamente vero che il freno allo sviluppo ed alla ripresa sia rappresentato, nella nostra Provincia, dall’eccessiva polverizzazione delle imprese, dal nanismo aziendale.
Il futuro si progetta scommettendo sulla modernizzazione e riorganizzazione del sistema della piccola impresa, assecondando una cultura del rischio e dell’intraprendere connaturate nel tessuto sociale fiorentino.
È ancora la piccola impresa il motore del nostro sviluppo".

In evidenza