firenze- Hanno sinora avuto esito 
negativo le ricerche dei cinque detenuti albanesi sono 
evasi martedì sera dal carcere di Sollicciano.
Al momento dell'evasione dei 
cinque detenuti albanesi non sarebbe stato in funzione 
l'impianto antiscavalcamento del carcere di Sollicciano,  
mentre le telecamere avrebbero ripreso qualche immagine della 
fuga, avvenuta alle 19.56. Per scappare avrebbero utilizzato 
un buco attraverso il muro e poi lo scavalcamento del muro di 
cinta grazie a lenzuola annodate, approfittando dell''ora di 
socialità..
Alcuni di loro sono ritenuti 
abbastanza pericolosi.
                          
                           Gli evasi sono Dritan Coku, 23 anni, condannato a 28 anni 
per l'uccisione di un connazionale a Firenze; Gezim Prenga, 
29 anni, in attesa di giudizio per omicidio; Marjo Ormani, in 
carcere per rapina; Altin Kola, 25 anni, anche lui in carcere 
per rapina; Afrim Sela, 25 anni, detenuto per reati vari.
Non si sa se qualche complice li 
aspettasse all'esterno. Da ieri sera e' in corso una 
gigantesca caccia all'uomo di polizia e carabinieri. Alle 
ricerche partecipano anche gli uomini della Squadra mobile 
che hanno indagato su alcuni degli evasi.
                          
                           Una situazione 
analoga si era verificata a Sollicciano il 13 maggio 
dell'anno scorso, quando due albanesi erano evasi dopo 
essere riusciti a raggiungere il muro di cinta del 
carcere.>BR
Il ministro della giustizia 
Roberto Castelli inviera' ispettori al carcere di Sollicciano 
da dove sono evasi i cinque detenuti albanesi.
La decisione e' stata presa da Castelli al termine di una 
riunione durata circa un'ora con i vertici del Dipartimento 
dell'amministrazione penitenziaria.
“In queste ore in Toscana c’è un giusto allarme.
                          
E spero che le forze di polizia, impegnate nella ricerca dei cinque evasi dal carcere di Sollicciano, riescano nel proprio compito. Ma mi auguro anche che l’interesse di tutti verso il carcere prosegua anche a prescindere da vicende così clamorose: troppo spesso, invece, sulla vita quotidiana delle carceri scende un ingiusto velo di silenzio, perché si ritiene a torto che quanto accade dentro quelle mura sia destinato a non fare notizia”. E’ il commento del vice presidente della Toscana ed assessore alla politiche sociali Angelo Passaleva, intervenuto nel pomeriggio in Consiglio regionale alla presentazione del Manuale di diritto penitenziario di Carlo Brunetti e Marcello Ziccone.
“Un testo – ha spiegato Passaleva – utile non solo agli addetti ai lavori dell’istituzione penitenziaria, ma anche per il volontariato, il terzo settore, le imprese nell’ambito dell’inserimento lavorativo dei detenuti, dentro e fuori dalle carceri”. Un manuale di settecento pagine, dove si parla naturalmente anche di evasione.
 
     
             
					 
					