Approvata dal Senato la riforma costituzionale voluta dalla Cdl
Martini: “Una giornata nera per le Regioni e l’intero Paese”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 marzo 2004 18:17
Approvata dal Senato la riforma costituzionale voluta dalla Cdl <BR>Martini: “Una giornata nera per le Regioni e l’intero Paese”

FIRENZE- Il Senato ha dato il via libera all'art. 33, uno degli articoli centrali, del ddl sulle riforme: quello sulla devolution. Alle Regioni viene attribuita la competenza esclusiva sull'organizzazione della Sanità, l'organizzazione scolastica e la polizia locale. Introdotta una clausola di interesse nazionale: il governo puo' bloccare una legge regionale che pregiudichi l'interesse nazionale. Della questione si occupa il Senato. Se la Regione non cambia la legge incriminata, il Senato puo' chiedere al capo dello Stato di abrogarla.

Un'altra novita' riguarda le nuove regioni: per cinque anni dopo l'entrata in vigore delle riforme, sara' possibile dar vita a nuove regioni (purché abbiano almeno un milione di abitanti) con una procedura semplificata rispetto a quella attuale.
"E' una giornata nera per le Regioni e per il Paese". E' il commento del presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, alla votazione del Senato sulla devolution.
"Nelle scorse settimane - ha proseguito Martini - la Conferenza delle Regioni aveva approvato all'uninimità un documento con cui venivano proposte e richieste profonde modifiche al progetto di riforma.

Non c'è stata data alcuna risposta, né si è tenuto conto delle proposte avanzate. Per questo esprimo un giudizio negativo su una decisione che finirà per fagocitare le Regioni nell'orbita di un nuovo centralismo statale".
"Leggo con grande sorpresa le dichiarazioni di Formigoni - continua Martini – che sono del tutto fuori sintonia con l'elaborazione unitaria delle Regioni. Formigoni si dichiara ottimista sull'avvio del federalismo fiscale: non riesco a capire dove trovi tanto ottimismo.

Il processo che doveva dare il via a questa riforma è fermo da anni al palo. Stando agli impegni doveva essere già varato il 31 marzo del 2003! Termine poi prorogato al prossimo 30 settembre, ma ad oggi l'Alta Commissione non si è neppure riunita. Se la devolution dovrà viaggiare con il federalismo fiscale ho l'impressione che non farà molta strada, anzi non si metterà neanche in moto. La verità è che il Polo ha approvato una legge che oltre a spezzare l'unità nazionale, produce una lacerazione nell'unità delle Regioni che da oggi avranno minori peso e influenza nelle decisioni del paese".

"Per salvaguardare la tenuta interna del Polo - ha concluso il presidente toscano - si è pugnalata l'autonomia delle Regioni. Da oggi la collaborazione tra Regioni, Governo e Parlamento sarà molto più difficile. Con questa decisione si è prodotto un danno serio al funzionamento del nostro sistema istituzionale".

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