Cerimonia in ricordo degli scioperi conrto il nazifascismo, il sindaco Domenici: "A Firenze un Museo della Resistenza: e' un dovere morale e politico"

Redazione Nove da Firenze
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08 marzo 2004 12:08
Cerimonia in ricordo degli scioperi conrto il nazifascismo, il sindaco Domenici:

Un Museo della Resistenza a Firenze, come dovere morale e politico comune di riconoscersi in quei valori di libertà e democrazia. E' la proposta rilanciata stamani dal sindaco Leonardo Domenici, nel suo intervento nel salone di Cinquecento in Palazzo Vecchio alla cerimonia in ricordo dell'8 marzo 1944, quando dalla stazione di Santa Maria Novella partirono i treni diretti ai campi di concentramento nazisti, carichi di operai della fabbriche fiorentine e toscane che avevano scioperato per la pace e la libertà.

"La giornata di oggi è importante - ha detto Domenici - Ed è particolarmente importante la presenza delle istituzioni locali, che oggi si pongono l'obiettivo di trasmettere i valori che sono alla base della Resistenza. Ponendo anche fine alle polemiche, alla discussioni ai possibili revisionismi: perché è giusto approfondire anche gli episodi più oscuri di quella stagione, ma tutti abbiamo il dovere morale e politico di riconoscersi nei valori che portarono alla lotta contro il nazifascismo".

Valori che, come ha sottolineato il sindaco, sono stati recentemente ribaditi anche dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, con la sua recente partecipazione al convegno di Sesto San Giovanni in ricordo dei primi scioperi italiani contro l'occupazione nazifascista; scioperi che poi si estesero al resto del centro-nord e anche a Firenze. "Alla Pignone - ha aggiunto Domenici - il 3 marzo del 44 la protesta bloccò completamente la produzione. E per non lasciare un ricordo solo astratto di coloro che vennero arrestati e deportati per aver aderito allo sciopero, credo sia giusto ricordare i loro nomi: Athos Bonari, Ugo Bracci, Luigi Leporatti, Dino Mangini, Narciso Niccolai e Ottorino Taddei.

Sono due tornarono da Mauthausen". "In questa nostra città, in cui tanti sono i musei che ci parlano della storia dell'umanità, dell'arte, della cultura - ha continuato Domenici - credo sia giusto porsi come obiettivo anche la realizzazione di un Museo della Resistenza, per avere esperienza visiva e diretta di quel che è avvenuto e per poterlo rivivere. Non tanto come monito, non per imbalsamare il ricordo, ma per far capire soprattutto ai giovani che cosa fu la Resistenza, chi erano gli uomini e le donne che lottarono per la libertà e la democrazia.

Per capire, per migliorare, per avere l'impulso a cambiare in meglio questo nostro mondo, nella pace e nella libertà". (ag)

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