Publiacqua: l'assessore Coggiola annuncia la capitalizzazione entro aprile
Checcucci (AN): «Mi negano i verbali del consiglio di amministrazione»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 febbraio 2004 23:24
Publiacqua: l'assessore Coggiola annuncia la capitalizzazione entro aprile<BR>Checcucci (AN): «Mi negano i verbali del consiglio di amministrazione»

La capitalizzazione di Publicqua sarà completata entro la fine di aprile. Ad annunciarlo è stato l'assessore ai lavori pubblici Paolo Coggiola nell'ambito della risposta a un'interrogazione presentata da alcuni consiglieri del centro destra. E' stata questa l'occasione per fare il punto sulla situazione di Publiacqua. "Avevo già annunciato al consiglio comunale che l'operazione di cessione di canoni di concessione attraverso la cartolarizzazione era stata abbandonata a causa della non certezza nei tempi sull'esito dell'operazione.

E, che d'intesa con gli altri comuni soci della società di gestione del servizio idrico, era stato deciso di procedere con un'operazione di anticipazione dei canoni da parte di Publiacqua nei confronti dei comuni non soci di Consiag. Infatti i comuni dell'area Consiag avevano deciso di cedere alla stessa società il proprio credito facendosi così anticipare, con una operazione di mutuo, i canoni relativi. "Questa operazione - precisa l'assessore Coggiola - era già stata al centro di una precedente comunicazione al consiglio comunale.

Comunicazione nella quale si precisava che i comuni Consiag, cedendo i propri canoni alla società, avrebbero utilizzato i proventi di questa operazione di mutuo per la capitalizzazione di Publiacqua e per l'estinzione anticipata di mutui. Per quanto riguarda i comuni non dell'area Consiag, si sarebbe invece provveduto a una operazione di estinzione anticipata da parte di Publiacqua di una parte dei canoni sia attraverso un'operazione di mutuo sia attraverso una emissione obbligazionaria". Dopo queste precisazioni, l'assessore Coggiola ha risposto puntuale all'interrogazione.

Per quanto riguarda le nuove ipotesi di finanziamento dopo la decisione di abbandonare la strada della cartolarizzazione, l'assessore Coggiola precisa che "in attuazione della operazione preannunciata il Comune ha formulato una richiesta a Publiacqua di anticipazione di una quota dei canoni e la società ha risposto dichiarandosi favorevole a esaurire questa richiesta. E' evidente che questa risposta è conseguente a una decisione del consiglio di amministrazione. Per quanto riguarda la richiesta dei consiglieri comunali dei verbali del consiglio di amministrazione di Publiacqua, questa non può essere esaudita perché si tratta di una società partecipata e non controllata dal Comune".

La seconda questione voleva maggiori informazioni sulla strada individuata per recuperare le risorse necessarie alla capitalizzazione. "Per quanto riguarda il Comune di Firenze, attualmente per il versamento della propria quota di capitale (che ammonta a 26.042.860 euro) verranno utilizzati i proventi da alienazioni mobiliari e immobiliari, tra cui quella proveniente dall'aeroporto e per una parte minoritaria con entrate straordinarie di parte corrente relative all'anticipazione di una parte dei canoni dei servizi idrici.

Inoltre per far fronte alle esigenze di spesa ordinaria in conseguenza del mancato esito della cartolarizzazione, dell'assenza della tassa di scopo, nonché del blocco dell'applicazione dell'addizionale Irpef, sarà utilizzata un'anticipazione di un'altra quota parte sui canoni di concessione. In sostanza, quindi, la capitalizzazione di Publiacqua viene effettuata dall'Amministrazione comunale con risorse proprie e senza ricorrere a ulteriori indebitamenti". Il terzo interrogativo riguardava le decisioni degli altri comuni in materia di capitalizzazione.

"Ognuna delle altre amministrazioni - precisa l'assessore Coggiola - è libera di scegliere la strada che ritiene più opportuna e comunque ognuna di esse, per quanto riguarda la capitalizzazione, provvederà con risorse proprie". Al quarto punto, che chiede lumi sulla posizione del Consiag in materia di capitalizzazione, l'assessore Coggiola risponde che "i comuni soci di Consiag provvederanno sia alle operazioni di capitalizzazione sia alla riscossione anticipata dei propri canoni attraverso un'operazione finanziaria in capo al consorzio.

Per quanto riguarda la posizione del Consiag, premesso che questa non è soggetta ad alcun rilievo da parte di nessuno se non dei propri soci, la società non ha al momento provveduto alla ricapitalizzazione stante l'accordo tra tutti i comuni della contestuale capitalizzazione di parte pubblica da parte di tutti". L'assessore precisa poi le quote azionarie di Consiag di Publiacqua: "Questa percentuale è la sommatoria delle quote spettanti ai comuni associate alla società secondo le tabelle allegate all'accordo di programma del 28 giugno 2001 tra i comuni dell'Ato 3, ovvero pari al 37,519%".

Per quanto riguarda i tempi della capitalizzazione, l'assessore Coggiola annuncia che "il completamento dell'operazione, per la quale oggi è partita l'offerta da parte di Publiacqua per la sottoscrizione dell'inoptato (ovvero la quota ancora pubblica), si concluderà entro il 30 aprile 2004 e cioè sucessivamente all'approvazione dei rispettivi bilanci da parte di tutti i comuni". Una precisazione arriva anche sui tempi di ingresso di Acea in Publiacqua. "Si prevede di procedere all'aggiudicazione definitiva entro il 31 marzo 2004 - spiega l'assessore Coggiola -, immediatamente dopo la sottoscrizione del contratto quadro tra il Comune di Firenze, in quanto delegato di tutti i comuni, e il raggruppamento Acea, che dovrà versare in un conto vincolato la propria quota pari a circa 60 milioni di euro.

Questa quota sarà immediatamente disponibile da parte di Publiacqua successivamente alla sottoscrizione di parte pubblica e all'avvenuta assemblea straordinaria per l'adozione del nuovo statuto. Conseguentemente, avendo fissato al 30 aprile il termine di completamento della sottoscrizione di parte pubblica, da quella data partirà la procedura prevista dallo statuto per l'effettivo ingresso del raggruppamento Acea in Publiacqua e conseguente andamento degli organi statutari. Pertanto, tenuto conto che il deposito vincolato di Acea della propria quota non può protrarsi oltre i 120 giorni e che questo dovrà essere effettuato entro il 30 aprile, la procedura di ingresso di Acea potrà essere conclusa entro il 30 agosto".

Infine all'ultimo interrogativo, sulla situazione finanziaria di Publiacqua, l'assessore Coggiola precisa che "attualmente esiste un indebitamento con fornitori, imprese costruttrici e banche, a fronte dell'effettuazione di investimenti per oltre 100 milioni di euro. Investimenti realizzati senza poter accedere a finanziamenti a medio e lungo termine. Questo indebitamento sarà coperto dal prossimo aumento di capitale sociale e, in aggiunta, verrà contratto un finanziamento a medio-lungo termine con l'obiettivo di sostenere meglio la struttura finanziaria della società.

Si ricorda che questa situazione deriva dalla decisione della società e dei comuni proprietari di non interrompere gli investimenti previsti nel piano d'ambito per il miglioramento del servizio".
Un'istanza alla segreteria generale del Comune per ottenere i verbali del consiglio di amministrazione di Publiacqua è stata presentata dalla consigliera di Alleanza Nazionale Gaia Checcucci. «Nella risposta ad una mia interrogazione sulla ricapitalizzazione di Publiacqua - ha proseguito la Checcucci - l'assessore Coggiola si è ben guardato da spiegarmi come si è espresso il consiglio di amministrazione di questa società alle ipotesi di finanziamento che il Comune di Firenze aveva ipotizzato, le relative motivazioni con possibili annessi verbali».

«A fronte della mia richiesta - ha spiegato la consigliera di AN - l'assessore ha detto che non era esaudibile perché "la società è dai noi partecipata e non controllata". Una risposta assurda perché Publiacqua è partecipata solo da Comuni e l'amministrazione non perde occasione nel ribadire che si tratta di una società che proprio i Comuni hanno costituito con uno scopo preciso e con la ferma volontà di non perderne il controllo e la gestione. Ciò è dimostrato, peraltro, dall'accordo di programma del 28 giugno 2001 dal quale emerge che Publiacqua è la sommatoria di quote che fanno capo ai Comuni ad essa associati: negarmi la possibilità di accedere ai verbali è giuridicamente, oltreché politicamente, un'azione inaccettabile che contrasterò esercitando il mio diritto di accesso agli atti».

«A differenza di quanto afferma Coggiola - ha sottolineato la Checcucci - non mi risulta che il consiglio di amministrazione di Publiacqua si sia pronunciato positivamente in merito alla ipotesi di finanziamento che si era avanzata. I verbali chiariranno ogni dubbio. La richiesta di chiarimenti si è resa necessaria perché siamo preoccupati, soprattutto come fiorentini, delle condizioni finanziarie in cui versa la società che ha un debito, al 31 dicembre 2002, di oltre 158 milioni di euro. Nonostante ciò Publiacqua, così come ci ha spiegato l'assessore, anticiperà al Comune di Firenze i canoni di concessione peraltro incerti nella legittimità: una scelta sindacabile sotto molto punti di vista a fronte dei tanti debiti».

«Infine - ha concluso - apprendiamo che la ricapitalizzazione sarà effettuata con i proventi da alienazioni mobiliari e immobiliari, fra le quali c'anche la vendita delle azioni dell'aeroporto. Sui tempi di tali alienazioni, però, non ci sono certezze. Una volta ricapitalizzata, se questo accadrà, non si capisce con quali soldi verranno effettuati gli investimenti. Quanto all'ingresso del socio privato, il raggruppamento Acea, che, come è noto, è l'unica proposta presentata a seguito di un bando al quale hanno partecipato le più importanti società italiane, staremo a vedere i tempi reali.

Le date che fornisce l'amministrazione attraverso l'assessore Coggiola sono puramente indicative dato che in questa vicenda, ad oggi, nessun termine è stato rispettato. L'unica certezza ci pare la precarietà della situazione in cui si trova Publiacqua ed il fatto di essere condizionata da logiche molto politiche e poco imprenditoriali».

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