approda alla commissione sanità del comune di Firenze la questione delle mutilazioni femminili

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 febbraio 2004 13:46
approda alla commissione sanità del comune di Firenze la questione delle mutilazioni femminili

Anche la commissione per le politiche sociali e della salute ha voluto avviare un approfondimento sulle attività del "Centro di riferimento per la prevenzione e cura delle complicanze delle mutilazioni genitali femminili". «Ora più che mai - ha detto la presidente Susanna Agostini - è necessario conoscere il livello di tutela della salute che il servizio sanitario pubblico è in grado di garantire anche a coloro che vivono da anni nella nostra città perseverando in usi e costumi dannosi per il proprio stato psicologico fisico e organico».

All'approfondimento hanno partecipato il direttore sanitario, dottor Enrico Desideri, dell'azienda universitaria ospedaliera, la dottoressa Lucrezia Catania ed il dottor Abdulcadir Omar Hussen del "Centro di riferimento". «Abbiamo ribadito il nostro no ad ogni tipo di intervento mutilante del corpo femminile - ha aggiunto Susanna Agostini - non è più accettabile che bambine nate o arrivate molto piccole a Firenze siano "infibulate" una volta adolescenti. Nonostante siano state deinfibulate 70 donne negli ultimi tre anni il problema persiste e le istituzioni devono fare di più la loro parte.

Le polemiche di questi giorni hanno reso evidente la mancanza di conoscenza, la confusione e la necessità di informazione su questo argomento. Il centro si occupa di formazione informazione, monitoraggio e ricerca, è punto di riferimento non solo per la regione Toscana ma anche per gran parte d'Italia e Europa. Si pone anche come mediatore culturale e sanitario, con compiti di educazione delle madri e di tutela delle nasciture. L'obiettivo immediato è l'assistenza sanitaria alle donne che hanno subito mutilazioni genitali ma un aspetto altrettanto importante è lo sviluppo di un dialogo interculturale, attraverso incontri tra queste donne e i medici.

E' da sottolineare anche la massima disponibilità garantita da questa struttura, senza tempi di attesa: fattore importante per quanti hanno pochissime ore o giorni disponibili per l'intervento o la cura. Una donna infibulata è costretta al parto cesario - ha proseguito la presidente della commissione sanità - ed il centro si è posto come obiettivo la riduzione dei cesari, anche per consentire la scelta di molte gravidanze, e ci sta riuscendo. Grazie anche la collaborazione del personale delle clinica ostetrica che si è formato per intervenire in modo appropriato su queste particolari maternità.

In commissione il dottor Desideri ha ribadito che il lavoro svolto è stato importante ma ancora limitato: centinaia di casi contro una presenza di alcune migliaia di donne infibulate». «In questo centro arrivano donne da tutta Europa ma il lavoro può considerarsi appena cominciato - ha concluso l'Agostini - ora è importante portare avanti un ampio ed approfondito dibattito che coinvolga tutti ed in prima persona donne e famiglie interessate a cambiare il propria percorso culturale. In Toscana si è aperta una nuova possibilità: quella del confronto tra associazioni, operatori sanitari politici, referenti culturale.

Un laboratorio per interrompere una assurda barbarie. In quarta commissione ci incontreremo ancora per dare voce a tutti i coloro che desiderano intervenire con spirito costruttivo all'approfondimento di questo tema».(mr)

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