Presentata la carta delle reti di solidarietà

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 Febbraio 2004 15:34
Presentata la carta delle reti di solidarietà

Una vera e propria carta dei servizi che individua i riferimenti ideali e operativi condivisi dall'intera organizzazione delle reti di solidarietà con l'obiettivo di garantire un approccio generale e uniforme all'accesso ai servizi e un'omogeneità degli interventi verso gli utenti del servizio oltre che fornire lo stimolo a riflettere per individuare nuove forme di solidarietà. Si tratta della Carta delle reti di solidarietà presentata questa mattina nel corso del convegno "Le Reti di solidarietà nel Comune di Firenze.

Una nuova risposta integrata al bisogno. Esperienze e prospettive nella dimensione metropolitana". Un appuntamento organizzato per fare il punto sull'esperienza delle Reti di solidarietà a Firenze e per avviare la riflessione sulle prospettive metropolitane. A fare gli onori di casa nel Salone dei Duecento gremito il vicesindaco Giuseppe Matulli che ha anche la delega per il volontariato e il terzo settore. "Il volontariato costituisce una delle risorse più importanti della nostra società - ha spiegato il vicesindaco - quella che introduce una ragione di speranza in un tempo difficile per il cambiamento vertiginoso che rimette continuamente in discussione riferimenti e modalità di relazioni anche umane.

Creare un collegamento fra le attività istituzionali e quelle del volontariato è la sfida per superare una frattura, recuperare un rapporto positivo in una collaborazione tale da consentire alle istituzioni e ai volontari di soddisfare più compiutamente i bisogni diffusi. Ebbene, le reti di solidarietà sono determinanti per questo collegamento". A Firenze l'esperienza delle reti di solidarietà è ormai assodata. Si tratta di un servizio che i quartieri e le forze del volontariato offrono ai cittadini, un modo per mettere in contatto chi ha bisogno con chi può aiutare.

"Il salto di qualità delle reti di solidarietà rispetto alla singola associazione - aggiunge il vicesindaco Matulli - è che in questo modo si riesce a realizzare il massimo livello di tempestività e di efficienza della risposta ai bisogni che nascono dalla emarginazione sociale, attraverso un coordinamento fra volontari e associazioni e una organizzazione adeguata. L'obiettivo è evitare le sovrapposizioni in alcuni settori e l'assenza di volontari in altri". Basta chiamare il numero della rete di solidarietà del quartiere di residenza per avere tutte le informazioni necessarie.

Il volontario che risponde al telefono individuerà l'associazione o il servizio pubblico adatti a fornire gli interventi adeguati. L'anno scorso sono stati oltre 50mila i servizi effettuati e che spaziano dalla compagnia all'aiuto a sbrigare le pratiche burocratiche, dall'aiuto a fare la spesa al sostegno ai familiari nell'assistenza ai malati e via dicendo. Ecco i riferimenti delle reti di solidarietà dei vari quartieri.

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