Per quanto riguarda il quadro generale della Toscana, resta teso lo scenario verso i mercati europei, principali sbocchi dei prodotti toscani, che nel periodo in analisi hanno fatto registrare un -4,5%; calo che si fa più marcato se si concentra l'attenzione verso l'Unione Europea (-6,4%). Nel periodo gennaio-settembre 2003, rispetto allo stesso periodo 2002, sono proseguite le tensioni verso la Germania (-7,2%) che già emergevano dal confronto gennaio-settembre 2002 con lo stesso periodo 2001 (-11,0%).
Per quanto riguarda gli scambi con la Spagna, invece, il +8,6% del I semestre 2003 si è sensibilmente ridotto facendo registrare un più contenuto +3,0%.
Dal fronte americano tardano i segnali della ripresa e continua flettere l'export in misura preoccupante (-18,2%), quasi il doppio rispetto ad anno fa.
Un altro dato che sembra contraddire le paure più diffuse è quello verso la Cina, che continua ad essere positivo (+7,3%). Il dato va sicuramente interpretato con estrema cautela, ciò che emerge è che per una buona fetta di prodotti toscani questa nazione rappresenta attualmente anche un'opportunità.
Da monitorare anche il mercato coreano, precisamente della Corea del Sud, verso il quale la nostra regione mette a segno un +19,4%.
I dati confermano il perdurare di una situazione di difficoltà sui mercati internazionali estesa a quasi tutte le province, eccezion fatta per Livorno (+1,8%) e Siena (+4,4%) che, rispetto al medesimo 2002, sono riuscite a fare un passo in avanti sul fronte delle esportazioni. Le contrazioni più marcate hanno riguardato la provincia di Arezzo (-19,2%%), seguita da Prato (-9,9%) Pisa (-7,7%), Pistoia (-6,9%) e Lucca (-5,9)%.
Anche Firenze (-2,9%) continuano a muoversi impacciate e fanno un altro passo indietro negli scambi sui mercati internazionali. A Grosseto (-2.8%) la situazione è tutto sommato meno negativa.
