FIRENZE - Da oggi il panorama giornalistico ed editoriale della Toscana è più ricco. E' uscito infatti questa mattina, assieme al quotidiano nazionale diretto da Arturo Diaconale, l'Opinione di Firenze e della Toscana. Inizialmente con cadenza settimanale, ogni venerdì, il giornale ha la dichiarata ambizione di diventare anch'esso quotidiano. La scelta di Firenze non è stata causale. Così, almeno, spiega il direttore Diaconale. In primo luogo perché attorno ad Alessandro Lozzi, colui al quale è stato affidato il non facile compito di far decollare l'Opinione della Toscana, si è creato un nucleo di giornalisti, professionisti ed uomini di cultura, che Diaconale definisce affidabile ed in grado di dare vita nel migliore dei modi ad una formula editoriale di ispirazione federalista.
In secondo luogo perché Firenze e la Toscana costituiscono, sempre secondo Diaconale, un ottimo terreno di verifica del tentativo di arricchimento e di potenziamento del giornale stesso. L'opinione, nel solco della tradizione che l'ha sempre contraddistinta, fin da quando il conte Cammillo Cavour la fondò nel 1847, vuole essere la voce dei laici, dei liberali e dei riformisti, in una parola di un'area democratica attenta ai diritti civili, in una terra in cui la storica tradizione di vivacità intellettuale e culturale, si legge nell'editoriale che ne annuncia lo sbarco in Toscana, rischia di essere soffocata non solo dalla tendenza dei partiti di centrosinistra che detengono il potere politico ed amministraivo a favorire l'appiattimento e l'omologazione (rischio concreto) ma anche dalla difficoltà delle forze dell'opposizione di centrodestra o di estrema sinistra ad uscire dallo schema della sterile contrapposizione dialettica.
Non sarà dunque una sfida facile, quella di Diaconale e Lozzi, ma senz'altro avrà il pregio di essere una sfida per loro stimolante. (Marco Ceccarini)
