È la pubblicazione sul sito Internet del Ministero delle Finanze a dare efficacia alle deliberazioni comunali sulle addizionali Irpef. Se l'informazione non viene pubblicata, il Ministero consiglia di chiederla direttamente ai Comuni. Un altro fardello burocratico per le Imprese?
L'art. 11 della Legge 383/01 ha stabilito che i Comuni devono pubblicare le variazioni annuali delle aliquote relative alle addizionali comunali sul sito del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Tali variazioni diventano efficaci soltanto dopo la pubblicazione on line.
Una soluzione apparentemente agevole, ma di fatto in grado di creare problemi alle imprese, quando, controllando on line le addizionali relative al Comune di interesse, non trovano indicata la percentuale dell'aliquota, ma una generica indicazione a "chiedere informazioni direttamente presso gli Uffici comunali". Un onere non da poco, quello che si prospetta alle aziende, di dover "inseguire" i singoli Comuni per conoscere l'addizionale in vigore.
Le imprese, in qualità di sostituti d'imposta, non rispondono, né nei confronti del Fisco, né dei dipendenti, di eventuali discordanze tra le aliquote pubblicate on line e quelle effettivamente decise dal Comune.
L'indicazione a contattare i Comuni è un consiglio, non un obbligo. È quindi interesse dell'Amministrazione comunale pubblicare puntualmente on line le variazioni dell'aliquota. In caso contrario, se la variazione non viene segnalata, o l'aliquota non è pubblicata sul sito, le imprese dovranno applicare quella relativa all'anno precedente.