Martedi 25 e Mercoledi 26 novembre "Tre sorelle" al Comunale di Pietrasanta, con Valeria Ciangottini e Pamela Villoresi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 novembre 2003 13:59
Martedi  25 e  Mercoledi 26 novembre

Tre sorelle, tre corteggiatori, tre insoddisfatti, è un carillon di appuntamenti mancati il grande capolavoro cechoviano. Mancati sono gli incontri tra Veršinin e Maša, tra Irina e Tuzenbach, per Cebutykin e Olga. Mancati gli appuntamenti con gli ideali, il lavoro per Tuzenbach e Irina, un mondo migliore per Veršinin e Maša, un amore per Olga e Cebutykin.
Tre sorelle è la storia di un'assenza, un vuoto da riempire, una condizione da cambiare, e invece l'impossibilità di farlo, di determinare un cambiamento; è proprio questa condizione che rende il testo così attuale.

Nel continuo girare a vuoto, nella perenne promessa di una società migliore, nell'inutile "ripetersi" sta il sorriso sardonico e acuto, l'ironia feroce dei personaggi, che fa di Cechov un grande ritrattista di anime, tanto quanto lo fu Goldoni per il Settecento. Per Cechov, osservare questa umanità, questo inutile rincorrersi o aspettare un Godot che non arriverà mai, dà l'avvio al dramma del Novecento e ai suoi protagonisti con i tristi rituali quotidiani, le piccole ipocrisie, i falsi proponimenti.


Mettere in scena oggi Tre sorelle è squarciare il velo della forma, ridere delle vuote cornici, delle tristi consuetudini, dei buoni propositi mai portati a compimento. Cechov è il padre di una drammaturgia del "presente", della ricerca dell'attimo, dello stare in ascolto; la sua folla di personaggi è paragonabile ai grandi affreschi goldoniani, e come Goldoni ci fa sorridere di questa nostra goffa umanità, lo fa con affetto, mai con cattiveria, con ricchezza e colore.

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