Convegno a Firenze sulla finanza pubblica, dopo la riforma costituzionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2003 19:31
Convegno a Firenze sulla finanza pubblica, dopo la riforma costituzionale

FIRENZE- “Il modello della nuova finanza pubblica, regionale e locale, pensato dalla Toscana si ispira alla riforma federalista del titolo V della Costituzione e recepisce le determinazioni assunte nella conferenza di Ravello. Di questo modello teorico ora dovremo discutere con le altre regioni e con gli enti locali”. Lo ha spiegato l’assessore al bilancio e alla programmazione Marco Montemagni, durante il convegno che si è svolto stamani nella sede del Monte Paschi di Siena a Firenze, organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con l’Irpet.


L’assessore ha ricordato la grande importanza che la Regione, fin dal 1977, ha attribuito al rapporto con le istituzioni locali: “una lunga tradizione di concertazione”, estesa anche ad altri soggetti economici e sociali e su cui si fonda anche il Programma straordinario degli investimenti 2003-2005. Un programma che, nell'arco del triennio 2003-2005, metterà in campo risorse regionali per 960 milioni di euro e che attiverà ulteriori risorse, pubbliche e private, per complessivi 2 miliardi e 100 milioni di euro.


“Nel nuovo modello che abbiamo elaborato – ha proseguito Montemagni – l'autonomia dei vari soggetti dovrà coniugarsi con una visione armonica e coordinata della finanza pubblica. Le Regioni attueranno gli obiettivi definiti dal coordinamento statale della finanza pubblica, definiranno l'ambito impositivo regionale, provinciale e comunale, definiranno le compartecipazioni locali ai tributi erariali nonchè i tributi regionali su cui opera la compartecipazione a favore degli enti locali.

Le Regioni provvederanno a disciplinare per legge anche i tributi propri della Regione e degli enti locali. Questi ultimi poi sceglieranno, in piena autonomia, se esercitare la facoltà di istituirli”.
Nessun neo centralismo regionale, dunque. Anzi un modello di federalismo fiscale solidale e unitario. “In questa ottica diventa importantissimo il tema della perequazione. Occorrerà rivedere il sistema attuale. La nostra proposta distingue tra perequazione fiscale, che dovrà compensare la minore capacità di alcuni territori, e la perequazione dei bisogni che, a parità di capacità fiscale, dovrà tener conto dei diversi fabbisogni di spesa.

Purtroppo – ha concluso Montemagni – devo però anche rilevare che l’attuazione della riforma del titolo V della Costituzione è ferma: non sono partiti i lavori dell’Alta commissione di studio, che dovevano concludersi a marzo scorso e sono stati prorogati a tutto il 2004, lo Stato non ha convocato la Conferenza unificata per definire il prioritario accordo con Regioni ed enti locali, la Regioni si trovano ad operare in una situazione di assoluta incertezza anche per i recenti pronunciamenti della Corte costituzionale e poi c’è la Finanziaria 2004 del governo, che ha dato un ulteriore colpo all’autonomia degli enti locali e delle Regioni”.

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