Il Carabiniere Fregosi nel ricordo del presidente della Comunita' ebraica livornese

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 novembre 2003 20:23
Il  Carabiniere Fregosi nel  ricordo del presidente della Comunita' ebraica livornese

Livorno - "Era venuto a salutarmi prima di partire, voleva sapere qualche parola in arabo, le piu' elementari: buon giorno, buona sera, grazie. Riteneva che in Iraq gli sarebbero state utili". Cosi' Samuel Zarrugh, presidente della Comunita' ebraica livornese, ricorda Enzo Fregosi in una dichiarazione rilasciata all'Agi, il luogotenente dei carabinieri rimasto ucciso nell'attentato di Nassiriyah.
"Ero legato a lui da una amicizia strettissima - continua Zarrugh - era persona di grande apertura, affabile e sorridente.

In questo momento e' normale che la famiglia sia in preda allo sconforto: lo attendevano di ritorno per sabato".
Fregosi abitava con la moglie Paola Cohen Gialli in Piazza Grande , a due passi dal Duomo, aveva due figli: Maria Allegra che vive a Firenze, e Pietro che fa il carabiniere a La Spezia, zona d'origine del padre.
"L'ultimo ricordo che ho di lui - conclude il presidente della comunita' ebraica sempre nell'intervista rilasciata all'Agi - e' una cena di compleanno della moglie, in un ristorante vicino al porto.

Affettuoso come al solito, fedele alla famiglia, agli amici e all'Arma, come anche questi tragici fatti dimostrano".

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