Sì alla sperimentazione della Società della Salute in Mugello

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 novembre 2003 17:21
Sì alla sperimentazione della Società della Salute in Mugello

Il Consiglio comunale di Borgo San Lorenzo ha approvato ieri con il voto favorevole della maggioranza di centrosinistra, l’astensione del gruppo di Rifondazione comunista e il voto contrario di Forza Italia-Ccd la mozione di indirizzo per avanzare la candidatura della zona sociosanitaria del Mugello alla sperimentazione della nuova forma di programmazione, organizzazione e gestione dei sevizi sociali, sociosanitari e sanitari locali. Nella mozione si ricorda che «con l’Accordo di Programma del 13 novembre 2002 sottoscritto dagli 11 Comuni della Zona Sociosanitaria Mugello, dalla Comunità Montana Mugello e dalla Azienda Sanitaria 10, oltre ad indicare i servizi da gestire in forma associata fra comuni e Comunità Montana o integrata con l’Azienda Sanitaria, è stata formulata una ipotesi di organizzazione tesa ad incidere sulle prestazioni sociosanitarie, per soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, i bisogni di salute delle persone che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale».

Forti di questa esperienza Comuni e Comunità Montana, dopo documenti e ordini del giorno passati nelle giunte e nei Consigli comunali, ufficializzano ora la volontà di sperimentare la Sds sottoponendo al voto delle assemblee consiliari la mozione con la quale si invitano gli enti locali, di concerto con l’Asl 10, a presentare la candidatura del Mugello entro il 29 novembre alla Regione Toscana. Un’ipotesi organizzativa della “Società della Salute Mugello” è stata già formulata da un apposito gruppo di lavoro, formato da rappresentanti della Conferenza dei sindaci della Zona sociosanitaria e dell’Asl.

S’inquadra il nuovo soggetto come: un consorzio pubblico costituito dagli 11 Comuni della Zona Sociosanitaria, la Comunità Montana e l’Asl con il coinvolgimento anche di altri soggetti ed esperienze (mondo del volontariato, terzo settore, ipab, ecc.); guidato da un presidente, una giunta e un direttore; finalizzato a «produrre azioni di sostegno per la salute e il benessere sociali»; con personale proveniente da Asl ed enti locali. Si prevedono anche una Consulta del Terzo Settore e un Comitato di partecipazione con un ruolo propositivo nella programmazione dei servizi, nonché forme di controllo e vigilanza dell’attività della Sds da parte dei Consigli comunali e dell’Assemblea della Comunità Montana.

In pratica, le competenze che oggi sono divise tra Azienda sanitaria (politiche e interventi sociosanitari) e Comuni (politiche sociali), verrebbero così accorpate e conferite a questo nuovo soggetto, con un’unica regia e una gestione unitaria.
«Negli ultimi anni si è progressivamente affermata la convinzione che per rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini che popolano una zona montana e articolata come quella del Mugello, le istituzioni locali e l’azienda sanitaria debbano procedere a programmazioni e gestioni sempre più integrate.

Siamo pronti e preparati perché abbiamo intrapreso da diverso tempo la strada della gestione associata dei servizi, con anche accordi di programma tra Comuni, Comunità Montana e Asl. Perciò la sperimentazione sarebbe l’istituzionalizzazione di questa nostra esperienza, che valuto positiva. Ci sono dei margini di rischio, come l’incertezza delle risorse o la difficoltà della integrazione fra le diverse professioni, dai quali tuttavia non ci si può sottrarre per tenere alta la finalità di tutelare la salute dei cittadini» - sottolinea Stefano Tagliaferri, assessore alla Sanità del Comune di Borgo e presidente della Conferenza dei sindaci della Zona sociosanitaria del Mugello.

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