Nell'estate più torrida l'ozono è aumentato rispetto al 2002, ma la tendenza è ad una sua progressiva diminuzione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 ottobre 2003 17:12
Nell'estate più torrida l'ozono è aumentato rispetto al 2002, ma la tendenza è ad una sua progressiva diminuzione

Nel 2003, secondo i dati dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, sono stati 76 i superamenti del limite di 120 mg/m3, è ancora lontano l'obiettivo di 25 previsto per il 2010 dalle direttive europee.
A partire dall'anno 1999, l'andamento storico dell'Ozono risulta proporzionalmente in diminuzione rispetto a quello della temperatura (a parità di valori medi di temperatura, si hanno valori medi inferiori di Ozono). Alla presistenza eccezionale di temperature elevate dell'estate del 2003 ha corrisposto un notevole aumento dei livelli di Ozono rispetto al 2002, ma i livelli di questo inquinante si sono mantenuti comunque al di sotto di quelli raggiunti negli anni 1995 e 1998 nonostante che in quegli anni le temperature medie siano state inferiori.
L'inquinamento da Ozono è tipicamente estivo e legato in particolare all'influenza dell'irraggiamento solare e del calore.

Daniele Grechi e Andrea Lupi del settore "Rete di monitoraggio della qualità dell'aria" del Dipartimento di Firenze di ARPAT hanno fatto il punto della situazione registrata quest'anno, caratterizzato da un clima particolarmente caldo, in confronto con gli anni precedenti.
L'Ozono (Simbolo chimico O3) è un inquinante cosiddetto "secondario"; in quanto tale non viene emesso direttamente da una sorgente, ma si forma in determinate condizioni ambientali a partire da altri inquinanti primari detti "precursori" (principalmente ossidi di azoto e idrocarburi).
Secondo la normativa europea, entro il 2010 si deve raggiungere il valore bersaglio (definito "per la protezione della salute umana") di non più di 25 giorni di superamento annui nelle varie stazioni.
La situazione attuale è lontana dal raggiungimento del livello indicato dalla normativa.
Confrontando il "giorno medio" (rappresentativo dell'andamento giornaliero degli inquinanti) del mese di luglio di alcuni anni caratteristici, la relazione tra le medie orarie di temperatura rilevate dalla stazione meteorologica di Firenze - Ximeniano e le medie orarie di Ozono rilevate dalla centralina di Firenze - Settignano, stazione di area collinare molto significativa in relazione all'andamento dell'O3 risulta evidente che esiste un rapporto fra gli andamenti corrispondenti delle temperature e dell'Ozono.

Tali andamenti sono infatti praticamente sovrapponibili. Da un esame dei dati storici risulta evidente una sostanzaile stabilità del rapporto Temperature/Livelli Ozono nel periodo 1995-1998. A partire dall'anno 1999, l'andamento storico dell'Ozono risulta proporzionalmente in diminuzione rispetto a quello della temperatura.
Un altro modo di rappresentare questo andamento, è costituito dal mettere in relazione il numero di superamenti di 30°C delle medie orarie di temperatura rilevate nella stazione di Firenze-Ximeniano relativamente al periodo maggio-agosto, periodo che è il più favorevole alla formazione di Ozono, con il numero di giorni in cui nella stazione di Firenze-Settignano si è riscontrato almeno un superamento di 120 mg/m3 nelle medie mobili di 8 ore sempre nello stesso periodo.
I 629 superamenti di 30°C riscontrati fra le medie orarie di temperatura del periodo maggio-agosto del 2003 sono risultati doppi o più che doppi rispetto alla quasi totalità degli anni riportati.

A tale situazione corrisponde un numero di 72 giorni in cui si sono verificati superamenti di 120 mg/m3 nelle medie trascinate di 8 ore di Ozono. Tale dato, appare più elevato di quello degli anni immediatamente precedenti, ma nello stesso intervallo dei valori riscontrati negli anni 1995 e 1996, nei quali le temperature erano mediamente inferiori.
Da queste analisi sembra che sussista un trend dell'ozono indipendente dall'andamento stagionale. Negli ultimi anni, a parità di superamenti di 30°C, il numero di giorni in cui le medie mobili di ozono superano i 120 mg/m3 sono circa il 40% di quelli che si sono verificati negli anni 1995-96.

Tale andamento discendente potrebbe essere riconducibile alla riduzione generalizzata dei livelli di inquinamento da idrocarburi che, come accennato, costituiscono i precursori dell'ozono (assieme agli ossidi di azoto).

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