Economia nel II trimestre 2003: Aumentano le vendite ma con cauto ottimismo
L'inflazione, a settembre, a Firenze +0,3

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 ottobre 2003 12:59
Economia nel II trimestre 2003: Aumentano le vendite ma con cauto ottimismo<BR>L'inflazione, a settembre, a Firenze +0,3

FIRENZE, 14 OTTOBRE 2003 Segnali di ripresa per le vendite in Toscana del commercio fisso al dettaglio (grande e piccola distribuzione) che, nel secondo trimestre 2003, mostrano un aumento tendenziale del +2,6%, sebbene inferiore al dato nazionale (+3,2%) e a quello della macroarea centro (+2,8%).
A determinare la crescita, i buoni andamenti dei mesi di aprile e maggio contro un giugno vicino a zero.
Tuttavia non riesce ad essere positivo il risultato generale del primo semestre 2003 che segna una flessione nel ritmo di crescita di quasi un punto percentuale rispetto all'anno passato (dal +2,7% del 2002 al +1,6% del 2003).
A trascinare ancora una volta in alto il dato complessivo, secondo l'analisi di Unioncamere Toscana condotta sui dati elaborati dall'Istat e relativi alle vendite del secondo trimestre 2003, è stata l'ottima performance della grande distribuzione (+ 5,1%, rispetto allo stesso trimestre 2002), mentre resta invariato l'andamento (1,7%) delle imprese operanti su piccole superfici.
Ovunque, fanno un bel balzo in avanti le vendite di prodotti alimentari (4,2%) ma sono superiori alla media nazionale anche le vendita dei prodotti non alimentari (+1,7%) , soprattutto nella grande distribuzione con lieve contrazione nelle piccole strutture (da +1,6% a +1,3%). In tutti i settori sono stati più dinamici gli esercizi non specializzati con una crescita media di oltre quattro punti percentuali.

Sotto, invece, il 2% i gruppi farmaceutici, medicali cosmetici e articoli di profumeria (+1,8%); mobili, articoli per la casa, elettrodomestici, radio-tv (+1,2%); libri-giornali-altri prodotti (+1,4%); tessili, abbigliamento, calzature e articoli di cuoio (+1,1%), unico comparto che, fra gli specializzati, migliora le performance rispetto all'andamento leggermente negativo registrato nel 2° trimestre 2002.

Il rapporto completo di Unioncamere
Nel secondo trimestre del 2003 l'indice generale del valore delle vendite del commercio fisso al dettaglio della Toscana, con base 2000=100, ottenuto dalla sintesi degli indici della grande distribuzione e delle imprese operanti su piccole superfici, è risultato pari a 101,6, segnando un aumento tendenziale del +2,6%, inferiore comunque a quello registrato a livello nazionale (+3,2%) e nella macroarea centro (+2,8%).
Dopo i segnali negativi rilevati alla chiusura del primo trimestre 2003, è confortante verificare che il tasso di incremento complessivo delle vendite regionali nel secondo trimestre è superiore a quello ottenuto nello stesso periodo del 2002 (+1,9%).

Va tuttavia rilevato che sembra ancora prematuro individuare nel trimestre in questione un punto di svolta congiunturale: a fronte del buon andamento dei mesi di aprile e maggio, infatti, ha fatto seguito un mese di giugno contraddistinto da un ritorno su tassi di crescita attorno allo “zero” (cfr. grafico pag. 3). La fase di ripresa manifestatasi nel trimestre aprile-giugno era del resto attesa. considerando che le festività pasquali sono cadute nel 2003 alla metà del mese di Aprile e non alla fine di Marzo, come era accaduto invece nel 2002.

Per avere una valutazione più corretta sull’andamento del settore in questo avvio d’anno conviene pertanto prendere in considerazione l’intero primo semestre, dal quale rileviamo che nel 2003 si è verificata una flessione nel ritmo di crescita di quasi un punto percentuale rispetto a quanto rilevato nel corso dell’anno precedente (dal +2,7% del 2002 al +1,6% del 2003).
Analisi secondo la forma distributiva e il settore merceologico
A trascinare ancora una volta in alto il dato complessivo è l’ottima performance della grande distribuzione che rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente mostra un aumento del 5,1%, grazie soprattutto al dato del mese di aprile (8,8%, 4,7% maggio, 1,7% giugno).

Per le imprese operanti su piccole superfici l’andamento (1,7%) è sostanzialmente identico a quello che già le aveva contraddistinte nel 2002 (1,6%).
Un bel balzo in avanti si registra per le vendite di prodotti alimentari (4,2%), in particolare nei supermercati (6,8%), più in generale nella grande distribuzione (5,6%) ma anche nelle piccole strutture di vendita (2,7%) in cui si è superato di un punto percentuale il risultato 2002 (1,7%). Superiore a quella nazionale (1,1%) e del centro (0,6%) è la variazione percentuale delle vendite dei prodotti non alimentari (+1,7%), in particolar modo nelle grandi strutture (+4,1%).

In lieve contrazione, rispetto allo stesso periodo del 2002, la crescita delle vendite nelle piccole strutture (da +1,6% a +1,3%).
Analisi secondo la dimensione delle imprese
Nel periodo aprile-giugno 2003, considerando la dimensione delle imprese, non si rilevano dati negativi per nessuna classe di addetti considerata dall’indagine. La crescita è più rallentata (+1,3%) per le medie (con un numero di addetti tra 3 e 5) e per le piccole (+1,4%, fino a 2 addetti). Tra le grandi, fatta eccezione per la classe 6-9 addetti (+1,6%), i valori sono marcatamente più positivi, in particolare per le imprese con più di 20 addetti (5,2%), in misura minore per le imprese incluse tra 10 e 19 addetti (+2,8%).
Quello che stupisce, semmai, è l’andamento del 2° trimestre 2003 in confronto con i tassi di crescita registrati nel 2° trimestre 2002: in una ipotetica classifica delle migliori performance, trascurando le piccole imprese che stazionano in entrambi i casi nelle ultime posizioni, vediamo che non c’è alcuna corrispondenza tra le posizioni 2003 e quelle del 2002.

A segnare il ribaltamento nella ipotetica classifica, sono in particolare, in positivo, i 3,3 punti percentuali di differenza per le imprese con almeno 20 addetti (da +1,9 a +5,2%) e i 2,6 per quelle da 10 a 19 addetti (da +0,2 a +2,8%); in negativo, i 2,8 punti percentuali per le imprese 3-5 addetti (da +4,1 a +1,3%) e 1,4 per la classe compresa tra 6 e 9 (da +3,0 a +1,6%).
Analisi secondo la tipologia merceologica dei prodotti
Analizzando in dettaglio le vendite per gruppi di prodotti, risulta che anche nel periodo considerato gli esercizi non specializzati sono stati più dinamici (+5,6%) degli esercizi specializzati (+2,7%) nel settore alimentare.
Anche per il non alimentare il tasso di crescita più elevato è stato registrato dagli esercizi non specializzati (+4,1%).

Sotto il 2% invece tutti gli altri gruppi: farmaceutici, medicali cosmetici e articoli di profumeria (+1,8%), mobili, articoli per la casa, elettrodomestici, radio-tv (+1,2%), libri-giornali-altri prodotti (+1,4%), tessili, abbigliamento, calzature e articoli di cuoio (+1,1%), unico comparto peraltro fra gli specializzati che migliora le performance rispetto all’andamento leggermente negativo registrato nel 2° trimestre 2002.
Tutti gli altri gruppi specializzati del non alimentare infatti, facendo un confronto con i tassi di crescita registrati nello stesso periodo dello scorso anno, hanno subito una contrazione della crescita che varia dal punto e mezzo percentuale dei mobili, articoli per la casa, elettrodomestici, radio-tv (da +2,8% a +1,2%), al punto dei farmaceutici-articoli di profumeria (da +2,9% a +1,8%) fino alla più lieve flessione per il gruppo libri-giornali-altri prodotti (dall’1,6% di un anno fa al +1,4%).

Sostanziale infine il miglioramento degli esercizi non specializzati del comparto alimentare (dal +2,7% al +5,6%), mentre più contenuto è il recupero per la stessa tipologia di esercizi nel non alimentare (dal +2,9% al +4,1%).
La rilevazione sulle vendite al dettaglio viene condotta mensilmente dall'Istat sia a livello nazionale che per la Toscana e si riferisce alle imprese commerciali operanti tramite punti di vendita al minuto in sede fissa, autorizzati alla vendita di prodotti nuovi, con esclusione dei generi di monopolio, delle rivendite di autoveicoli e combustibili e delle riparazioni.

Sono altresì fuori del campo di osservazione i punti vendita di beni usati, gli ambulanti, i mercati e ogni altra vendita al dettaglio realizzata attraverso canali di vendita diversi da quelli tradizionali (vendite telematiche, via Internet, ecc.), mentre vengono rilevate le imprese che effettuano vendite per corrispondenza (Ateco 52610), come previsto dal Regolamento delle Statistiche Congiunturali. La rilevazione sulle vendite al dettaglio ha come dominio di riferimento le imprese commerciali aventi sede legale all’interno della regione Toscana, che operano tramite punti vendita al minuto in sede fissa.

Ciò implica che sono fuori del dominio di osservazione tutti i punti vendita al minuto che, pur situati all’interno della regione, fanno capo ad imprese aventi sede legale al di fuori della regione; di converso, la dinamica del valore delle vendite tiene conto del fatturato realizzato, anche al di là dei confini regionali, da punti vendita afferenti ad imprese aventi sede legale in Toscana. Ciò è conseguenza dell’approccio “per impresa”, seguito nella rilevazione delle vendite al dettaglio sulla base dei vincoli imposti dal Regolamento dell’Eurostat sulle Statistiche Congiunturali
Gli indici sono calcolati su base 1995=100, e sono a prezzi correnti, cioè si riferiscono al valore corrente delle vendite e quindi riflettono sia la dinamica delle quantità che quella dei prezzi.

Gli indici trimestrali sono calcolati come media semplice degli indici mensili.
In questa indagine le imprese vengono classificate in base a tre criteri: la dimensione (numero di addetti), la forma distributiva (imprese operanti con punti di vendita propri della grande distribuzione ed imprese operanti su piccole superfici) e la tipologia merceologica (alimentari, non alimentari, specializzati, non specializzati).

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