Vendita della ex caserma di Costa San Giorgio: privilegiare le istituzioni culturali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 settembre 2003 12:30
Vendita della ex caserma di Costa San Giorgio: privilegiare le istituzioni culturali

Sarà messa all'asta e presto sarà ceduta nonostante le richieste del sindaco Leonardo Domenici di un prioritario utilizzo a favore delle istituzioni culturali fiorentine. Si tratta dell'ex scuola di sanità militare di Costa San Giorgio, proprietà del ministero della Difesa, e messa all'asta dalla Consap (la società pubblica nata per scissione dall'Ina). Nella stessa vendita sono compresi anche l'ex ospedale militare di Monte Oliveto e l'ex caserma Guidobono (ex panificio militare di via Mariti).

Per questo, a pochi giorni dall'apertura delle buste con l'offerte prevista il 5 settembre, il vicesindaco Giuseppe Matulli e l'assessore all'urbanistica Gianni Biagi hanno ribadito la posizione dell'Amministrazione comunale nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato anche il soprintendente al Polo museale fiorentino Antonio Paolucci e il soprintendente regionale Mario Lolli Ghetti. "Nonostante le nostre reiterate richieste, il governo ha deciso di mettere all'asta i beni del ministero della difesa a Firenze e in particolare l'ex scuola di sanità militare di Costa San Giorgio sulla quale il sindaco Domenici aveva scritto a gennaio una lettera al sottosegretario Francesco Bosi proprio per chiederne un utilizzo pubblico destinato a rispondere alle esigenze delle istituzioni culturali fiorentine, da tempo alla ricerca di nuovi spazi.

E' incomprensibile - aggiungono - come di fronte a richieste articolate, motivate e chiare ricevute da istituzioni pubbliche non si sia voluto dare una risposta nell'interesse pubblico e della città e per questo chiediamo un ripensamento da parte del governo". La vendita comunque non si tradurrà l'avvio immediato dei lavori. "Gli interventi sulle aree militari in vendita - precisa l'assessore Biagi - saranno possibili solo dopo la definizione delle scelte urbanistiche da parte dell'Amministrazione.

Esiste per tutte un vincolo di destinazione pubblica adesso decaduto ma che ammette, allo stato attuale, soltanto interventi di restauro e manutenzione. Gli interventi consentiti saranno indicati nel nuovo Piano strutturale attualmente in via di definizione e che diventerà operativo, per quanto riguarda gli interventi privati, non prima di un paio di anni. Chi acquista i beni all'asta deve quindi sapere che prima non saranno possibili interventi". I vincoli per il futuro acquirente sono ancora più stringenti nel caso di Costa San Giorgio.

"Chiunque comprerà l'ex scuola di sanità militare deve sapere che l'Amministrazione comunale considera prioritario dare una risposta alle richieste avanzate alle istituzioni culturali fiorentine. In prima istanza quindi devono essere valutate e approfondite queste esigenze anche dai soggetti privati che partecipano all'asta. Solo dopo l'analisi e la valutazione queste esigenze sarà possibile indicare una nuova destinazione d'uso degli immobili dismessi dal ministero della difesa e messi all'asta, una destinazione che comunque dovrà comunque incrementare la residenza nel centro storico".

Per quanto riguarda l'ex panificio militare di via Mariti, il vicesindaco Matulli e l'assessore Biagi ribadiscono le priorità dell'Amministrazione comunale. "Questa area deve svolgere un ruolo centrale nel quartiere e gli investimenti quindi devono avere come elemento prioritario e fondamentale la realizzazione di una piazza, servizi pubblici e abitazioni. E' invece esclusa la destinazione commerciale ad eccezione di piccoli negozi di vicinato a integrazione della dotazione della zona". Infine l'ex ospedale militare di Monte Oliveto.

La tipologia del complesso si presta a un riutilizzo a destinazione sanitaria o comunque pubblica per caratteristiche, per localizzazione e per accessibilità. "Sono possibili soltanto attività pubbliche o di interesse pubblico, oltre la residenza", sottolinea Biagi. Tornando a Costa San Giorgio, il vicesindaco e l'assessore all'urbanistica confermano le critiche per la decisione di vendere l'ex scuola di sanità militare. "E' un errore andare avanti con l'alienazione in presenza di attente e circostanziate manifestazioni di interesse pubblico da parte di istituzioni culturali cittadine.

Sarebbe opportuna una maggiore attenzione del governo su questa vicenda perché Costa San Giorgio fa parte del patrimonio pubblico inalienabile in quanto rappresenta un valore intrinseco e insostituibile per la città". "Invece è stata messa all'asta per un valore che supera di poco i 15 milioni e mezzo di euro - puntualizza l'assessore Biagi - praticamente il costo di un carroarmato". Proprio per individuare di comune accordo la futura destinazione di questi complessi situati in luoghi particolarmente delicati per il tessuto sociale e urbanistico di Firenze nel febbraio 2001 fu firmato un protocollo tra l'Amministrazione comunale e il ministero della Difesa.

"Questa intesa è però rimasta sulla carta - precisa ancora l'assessore Biagi - e non per nostra responsabilità". Dove è stato possibile anche dal punto di vista delle risorse, il Comune ha esercitato il diritto di prelazione e acquistato il bene messo in vendita dal ministero della Difesa come nel caso dell'ex poligono militare di Careggi. "Abbiamo valutato seriamente anche la possibilità di acquistare l'immobile di Costa San Giorgio - rivelano il vicesindaco e l'assessore - e la Cassa di Risparmio era disposta ad aprire una linea di finanziamento a condizioni estremamente vantaggiose purché il complesso fosse acquistato dal Comune.

I vincoli di bilancio imposti dal rispetto del patto di stabilità però non consentono ulteriori indebitamenti". Chi acquisterà i beni del ministero della Difesa dovrà poi tener conto dei vincoli esistenti: si tratta di complessi di interesse storico-artistico e per questo sono tutelati dalla legge. "L'ex scuola di sanità militare - spiega il soprintendente Lolli Ghetti - è nata dalla fusione di due conventi del XV e XVI secolo. Nel 1999 è stato posto un vincolo per l'interesse storico e artistico del complesso e richiesti una serie di interventi per eliminare le manomissioni più gravi: l'apertura dell'unico passo carrabile realizzato ai danni della chiesa di uno dei due conventi e la riunificazione delle due strutture".

"Con tutti i soprintendenti - aggiunge Paolucci - avevamo chiesto di stralciare Costa San Giorgio dal piano di vendita evidenziando la necessità di questi spazi per le istituzioni culturali fiorentine. Abbiamo depositi stracolmi di opere, chilometri di scaffali di libri e documenti, laboratori e biblioteche affamati di spazio e l'ex scuola di sanità militare è la soluzione ideale visto che consentirebbe anche l'apertura al pubblico del complesso". "La legge sulla dismissione del patrimonio pubblico prevede per questo tipo di beni la vendita soltanto se c'è una chiara finalità di valorizzazione storico-artistica e con il parere positivo delle soprintendenze competenti - precisa ancora Lolli Ghetti -.

Ad oggi invece non è stato presentato il piano di valorizzazione e mancano i via libera sia della soprintendenza ai beni artistici e storici sia della soprintendenza regionale". Oltre ai vincoli, il futuro proprietario dovrà anche iniziare la trattativa con il Comune per la futura destinazione che, ribadisce l'assessore Biagi, dovrà prioritariamente rispondere alle esigenze delle istituzioni culturali fiorentine. "Inoltre - aggiunge l'assessore Biagi - sulla base della legge l'Amministrazione comunale ha diritto al 20% del plusvalore acquisito dall'immobile in seguito al cambio di destinazione d'uso che saranno necessari.

Risorse a cui il Comune non ha intenzione di rinunciare e che dovranno essere erogati da chi acquisterà il bene".

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