Stallo del commercio al dettaglio

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 Agosto 2003 18:55
Stallo del commercio al dettaglio

Firenze, 1 agosto 2003 In Toscana, il commercio fisso al dettaglio (grande e piccola distribuzione) rischia lo stallo, segnando nei primi mesi dell'anno un debole incremento del + 0,4% (+2,3% a livello nazionale), inferiore di tre punti rispetto alla crescita del primo trimestre 2002.
La grande distribuzione continua ad essere più dinamica, rispetto ai piccoli commercianti che mostrano una lieve contrazione (-0,5%) delle vendite al dettaglio a valori correnti.
Cresce del solo +1,6% la vendita dei prodotti alimentari e diminuisce del -0,3% quella dei non alimentari.
E' questo il quadro che emerge dall'analisi di Unioncamere Toscana, condotta sui dati elaborati dall'Istat e relativi alle vendite del primo trimestre 2003.
Per tutte le categorie l'andamento delle vendite nel trimestre Ë risultato, nel complesso, migliore nella grande distribuzione (alimentare +3,7% e non alimentare +1,4%) rispetto alle piccole superfici (alimentare -0,2% e non alimentare -0,6%).

Pesante Ë la contrazione per i piccoli commercianti rispetto alla crescita rilevata nel 2002 sul 2001; anche se sono livellate verso il basso pure le performance delle imprese più strutturate, con +1,1% delle imprese con addetti compresi tra 6 e 9; + 0,2% per le imprese da 10 a 19 e +1,8% per quelle con almeno 20 addetti.
Nel settore alimentare e in quello non alimentare sono stati più dinamici gli esercizi non specializzati (+3,1% nell'alimentare, +1,4% per il non alimentare) rispetto agli esercizi specializzati che hanno mostrato, nel primo trimestre 2003, una leggera flessione nell'alimentare (-0,2%) e negli altri comparti, fatta eccezione dei farmaceutici, medicali, cosmetici e articoli di profumeria (+1,3%).
Per il trimestre di riferimento, il confronto tra la crescita 2003 e quanto rilevato nel 2002 sul 2001 Ë per tutti i comparti negativo: più contenuto per mobili, articoli per la casa, elettrodomestici, radio-tv (2,8 punti percentuali in meno; dal +2,0% del 2002 al -0,8% del 2003) e farmaceutici-articoli di profumeria (3,4 punti, dal +4,7% al +1,3%); di ordine maggiore per libri-giornali-altri altri prodotti (3,9 punti percentuali, dal +2,7% al -1,2%) e soprattutto per tessili-abbigliamento (4,3 punti in meno; dal +3,2% al -1,1%).

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