Tre volti del lavoro in Toscana: industria, cultura e immigrati
Incidenti sul lavoro: una legge per prevenire i morti nei cantieri

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 luglio 2003 06:53
Tre volti del lavoro in Toscana: industria, cultura e immigrati<BR>Incidenti sul lavoro: una legge per prevenire i morti nei cantieri

I responsabili dei gruppi consiliari ed i segretari provinciali di Forza Italia, Alleanza Nazionale e Udc hanno incontrato una delegazione di lavoratori della "Galileo Avionica". «L'iniziativa - hanno spiegato gli esponenti del centrodestra - è servita per fare il punto sulle prospettive di questa azienda. Nelle prossime settimane proseguiremo i nostri incontri con altre importanti realtà produttive ed imprenditoriali del nostro territorio». «I lavoratori della Galileo - hanno aggiunto i responsabili della Casa delle Libertà - ci hanno presentato la libera associazione "Circolino" che svolge un lavoro di sensibilizzazione socio-culturale non solo politico-partitica.

L'obiettivo del "Circolino" è quello di favorire il libero confronto e la libera circolazione delle idee: per questo è auspicabile che questa esperienza si estenda anche alle altre realtà aziendali».

Il turismo culturale in Italia e, soprattutto, in Toscana è uno dei pochi settori a non aver subito conseguenze negative dalla crisi economica e internazionale. È quanto emerge da vari dati relativi al triennio 2000-2003 da cui si rileva come il numero di visitatori e gli introiti dei musei, delle Aree archeologiche, degli Archivi e delle Biblioteche Italiane siano in continua crescita.

Un successo, dunque, registrato anche grazie agli orari dei musei che rappresentano l’unico esempio a livello internazionale di istituti pubblici con orari prolungati di apertura al pubblico pari a 11 ore giornaliere.
Ma a tale impegno lavorativo da parte degli addetti del settore non corrisponde un’adeguata politica occupazionale: secondo uno studio dello stesso Ministero per i Beni e le Attività Culturali, infatti, le unità di personale necessario a garantire le aperture dei siti espositivi secondo le disposizioni dettate dai Ccnl (Contratti Nazionali di Lavoro) è pari ad almeno 12.000 unità.

Nella realtà dei fatti, però, l’organico del personale addetto ai servizi di vigilanza e accoglienza dipendente dal Ministero è assai più esiguo, pari a meno di 7.000 unità, numero che entro fine anno registrerà un’ulteriore contrazione a causa di cessazioni dal servizio.
A questo dato vanno ad aggiungersi i 2.300 lavoratori precari quali i Giubilari e gli Assistenti Tecnici Museali, che solo in parte, però, riescono a supplire alle carenze di organico.
“L’attività museale presenta in Italia e soprattutto in Toscana una straordinaria capacità di crescita per le economie locali con immediati e rilevanti riflessi in termini occupazionali – commenta il presidente del Gruppo Sdi in Consiglio Regionale, Pieraldo Ciucchi.

– I numerosi siti espositivi presenti in tutte le città della nostra regione rappresentano dunque una risorsa essenziale per l’economia toscana, da valorizzare e salvaguardare”.
“Ma – osserva il presidente dello Sdi – nei musei toscani prestano servizio ben 395 precari quali giubilari e assistenti tecnici museali. Per loro la Giunta e il Consiglio Regionale della Toscana devono intervenire: affinché l’organico della nostra rete museale non sia fondato sulla precarietà, ma sulla sicurezza e sulla professionalità”.
Per questo lo Sdi ha presentato una mozione affinché il governo regionale si attivi presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per i Beni e le Attività Culturali perché investa nei siti museali anche da un punto di vista occupazionale.

«L'amministrazione faciliti l'ingresso dei rom e dei sinti nel mondo del lavoro, soprattutto nel settore edile».

E' la proposta avanzata dal capogruppo dei Verdi Alessio Papini. «Un sondaggio realizzato da Assindustria - ha ricordato Papini - ha recentemente evidenziato lo scarso interesse di fiorentini e degli extracomunitari per le numerose offerte di lavoro nel settore edile. E' indubbio che un eccessivo rifiuto del lavoro manuale da parte di molti giovani sia un elemento che ha caratteri di negatività ma è importante ricordare come a Firenze siano presenti numerose cittadini extracomunitari che hanno difficoltà a trovare occupazione per pregiudizi e per difficoltà di immagine e di presenza.

In particolare questo problema riguarda le comunità rom e sinti, spesso costrette a vivere in alloggi inadeguati e con livelli di reddito molto bassi». Il capogruppo dei Verdi chiede all'amministrazione comunale di impegnarsi «perché sia possibile collegare l'offerta di posti di lavoro nel settore edilizia con le comunità rom e sinti, sia attraverso eventuali corsi di formazione o periodi di apprendistato che aiutando concretamente i giovani disoccupati di queste comunità a migliorare la capacità di accedere al mercato del lavoro».

«Il Comune - ha concluso Papini - potrebbe anche varare un sistema di prestiti, analogo al cosiddetto "prestito d'onore", con il quale i giovani lavoratori potrebbero acquistare abbigliamento e attrezzatura adatta al lavoro. I percorsi di inserimento e integrazione di quanti vengono da lontano passano infatti in primo luogo attraverso una stabile attività lavorativa che permetta un livello di vita dignitoso».

I casi di infortuni mortali nel settore dell’edilizia non si arrestano: nei primi mesi del 2003 si sono avute ben 13 morti bianche nel settore.

La principale causa di incidente nei cantieri edili è la caduta dall’alto. Per questo i consiglieri Nino Frosini (Comunisti italiani), presidente della Commissione speciale lavoro, e Varis Rossi (Ds), presidente della Commissione affari istituzionali, hanno presentato una proposta di legge dal titolo “Norme straordinarie per la prevenzione delle cadute dall’alto nei cantieri edili” che prevede interventi mirati per diminuire lo stillicidio di vittime. Il contenuto della proposta di legge sarà illustrato oggi in una conferenza stampa.

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