Mercoledì 23 luglio Joshua Redman alla Fonderia Leopolda Ex ILVA di Follonica (ore 21.30)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 luglio 2003 13:11
Mercoledì 23 luglio Joshua Redman alla Fonderia Leopolda Ex ILVA di Follonica (ore 21.30)

Joshua Redman si è dimostrato da sempre un autentico "fenomeno" in quanto a talento e tecnica. Lo stile del sassofonista e le sue linee melodiche sono inconfondibili e dal vivo lo si ritrova tale e quale se non migliore di com'è nei suoi album incisi in studio. Grazie ad una tecnica magistrale riesce ad avere un controllo dello strumento pressoché perfetto; ma ha anche un'anima ed una sensibilità straordinarie, potendo così rendere le sue esecuzioni trascinanti, istintive e nel contempo curatissime ed impeccabili.

Joshua Redman non è un profondo innovatore; preferisce muoversi in campi piuttosto classici, senza però disdegnare certe influenze suadenti della musica pop. E difatti anche l'Elastic Band propone un melange in cui oltre al genere "padre" si trovano, in sintonia, soprattutto funk e rock. Il risultato è efficace e moderno: uno dei grandi pregi di Redman è in definitiva quello di avere svecchiato il jazz, non allontanandosene troppo, ma sviluppando al suo interno modi che sanno molto di nuovo.

Il trio è composto da Jeff Ballard, batterista tecnicamente dotato ma anche sensibile ed originale ed il giovane tastierista Sam Yahel, il meno istintivo del gruppo. Ha ottime doti, ed è anche grazie a lui che l'output del trio risulta completo e pieno; sono sue tra l'altro anche le linee di basso. Oltre che del caldo Hammond B-3, Sam fa utilizzo di pianoforti elettrici, e talvolta di suoni synth che vedono cimentarsi il trio in territori vagamente fusion. Redman stesso fa uso di una pedaliera di effetti per sbizzarrirsi ad elaborare il proprio suono di sax; inoltre talvolta - soprattutto quando deve lasciare spazio agli assoli del comprimario Yahel - lo si vede destreggiarsi pure sulle tastiere, naturalmente con una certa abilità.

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