Rallenta la crescita(+0,9%) della produzione toscana dell'industria edilizia

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 luglio 2003 08:08
Rallenta  la crescita(+0,9%) della produzione toscana dell'industria edilizia

E' questo il dato che emerge dal modello SSI (Servizio Statistico Informatici) elaborato per ANCE Toscana e presentato ieri dal Vice Presidente di Ance Vincenzo Di Nardo.
A tirare nel nuovo sono i fabbricati non residenziali, gli investimenti in rinnovo e la manutenzione straordinaria delle abitazioni, effetto anche delle agevolazioni fiscali in essere.
A crescita zero sono le opere pubbliche mentre in deciso calo (-3,5%) la manutenzione ordinaria Poco più di un terzo del valore della produzione è costituto da nuova edificazione: il 14,3%, le abitazioni, il 12,2% i fabbricati non residenziali, il 10,9% le opere pubbliche.
Gli interventi di rinnovo e manutenzione dell'esistente (fabbricati ed opere pubbliche) rappresentano oltre il 63%, con gli investimenti in rinnovo al 27,3%, la manutenzione straordinaria delle abitazioni al 15,8% e la manutenzione ordinaria al 20%.
I modesti tassi di crescita sono confermanti dalle rilevazioni ISTAT sulla forza lavoro che è calata nella seconda metà dello scorso anno sotto le 100.000 unità La dinamica più contenuta dell'occupazione nelle costruzioni è confermata dai dati Unioncamere che stimano nel 2002 una crescita complessiva su base annua del 2%, con un apporto positivo alla crescita dell'occupazione totale che in Toscana si ferma allo 0,9%, a conferma del ruolo importante che l'edilizia svolge per la crescita complessiva dell'occupazione.
Si evidenzia comunque il rallentamento della dinamica positiva rispetto al biennio precedente.
Il modello SSI per ANCE Toscana prevede una crescita zero nel 2003 cui fa seguito nel 2004 e 2005 una crescita dell'1%: nelle stime del modello sono i comparti del nuovo a tenere (fabbricati residenziali e non residenziali, opere pubbliche) che crescono a tassi compresi tra il 4 ed il 5% mentre calano sensibilmente gli interventi sull'esistente I numeri indici rispetto al 1995 segnalano la riprese delle opere pubbliche (dopo il disastro del 1993-94), la buona tenuta del non residenziale mentre si colloca su valori più bassi il nuovo residenziale.
Investimenti in rinnovo e manutenzione straordinaria crescono mentre invece si contrae la manutenzione orinaria.
Dopo la contrazione del 2001 (-10%) il 2002 vede una crescita del 57,5% degli importi dei bandi, che superano i 1.900 milioni di EURO.
La crescita è più che doppia rispetto a quella media nazionale (+25,5%): permane tuttavia in termini assoluti un forte differenziale (500 milioni di EURO) rispetto all'Emilia Romagna che ha le stesse dimensioni demografiche della Toscana.
Cresce l'importo medio dei bandi pubblicati arrivando a 960.000 Euro.

In questo quadro occorre tuttavia rilevare che i bandi di importo superiore a 5,165 milioni di ¨ in Toscana si riducono del 5% dell'importo, in controtendenza con i dati nazionali e delle altre regioni Potremmo dire la Toscana terra dei microappalti ove si pensi che l'incidenza di quelli superiori a questa soglia sul totale dell'importo di tutti i bandi è superiore al 50% Veneto ed Emilia Romagna ed è del 44% a livello nazionale a fronte del 23,2% regionale.
Se invece che ai bandi guardiamo agli importi aggiudicati vediamo che le prospettive sono meno brillanti: a fronte di un + 57% dell'importo dei bandi si è avuto un calo del 32% degli importi aggiudicati, che segue un -0,2% del 2001.
Tra il bando e l'aggiudicazione dei lavori ci sono sfasature temporali, difficoltà procedurali ed altre incognite che inducono a guardare per il portafoglio lavori i dati delle sole aggiudicazioni.

I LAVORI PROSSIMI VENTURI
Calano del 38% tornando a 20 milioni di Euro anche i bandi per le progettazioni, con una contrazione superiore a quella nazionale (-9%): contrazione che si ripercuoterà evidentemente nei prossimi anno sui bandi per opere pubbliche.
Resta da dire che in valori assoluti gli importi delle gare per progettazione e quindi delle opere sono sempre al di sotto di quelli delle altre regioni.

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