"Piazzolla Forever" con la fisarmonica, il bandoneon, l’accordina di Richard Galliano

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 giugno 2003 11:09

Richard Galliano ha inaugurato ieri sera Sesto d’Estate 2003, la rassegna estiva organizzata dal Comune in collaborazione con Music Pool. Il fisarmonicista francese ha presentato il suo omaggio ad Astor Piazzolla, coadiuvato da un organico di impronta cameristica. Concepito lo scorso anno, in occasione del decimo anniversario della scomparsa del compositore argentino, ora su disco edito dalla Dreyfus, “Piazzolla Forever” è un viaggio nel tango argentino rivoluzionato nel jazz. L’itinerario del Maestro viene ripercorso da Galliano attraverso celebri composizioni: da Adios Nonino a Libertango (forse il momento più alto della serata con il fisarmonicista in solitudine sul palco salutato dagli applausi del pubblico), da Oblivion a Milonga del Angel.

In Libertango, il leader procede per blocchi sonori nell'estensione del mantice, e mentre il movimento della colonna d'aria gli impone il ritmo di una respirazione coordinata, il suono si aggruma, o dilata colmando l'intero spazio acustico a disposizione.
L'incontro di Richard Galliano con Astor Piazzolla avvenne quando il fisarmonicista francese aveva trent'anni, al termine di un concerto all'Olympia di Parigi. Piazzolla andò a congratularsi nei camerini, rimproverandogli unicamente di non suonare il bandoneon.

Galliano aveva già praticato lo strumento, proprio per penetrare il mondo del nuevo tango, e qualche anno dopo, quando il maestro lo ascoltò in un'interpretazione al bandoneon, si felicitò con lui, perché suonava come un argentino. In seguito Piazzolla compose Ballet Tango, suite per quattro fisarmoniche dedicata a lui.
"Piazzolla Forever" Galliano ha voluto riunire un organico che comprende un quartetto d'archi, un pianoforte e un contrabbasso, avvicinandosi alle formazioni che lo stesso Piazzolla proponeva nei suoi concerti e sottolineando la stretta connessione tra il nuevo tango e la musica colta europea.

Pur immediatamente riconoscibile nelle melodie, la serata del tango ha mantenuto un certo grado di complessità, perché la musica strumentale per quanti non hanno confidenza con le milongas di Buenos Aires risulta ostica da analizzare nelle componenti, accesi contrasti e sottili sfumature, piuttosto che viverla tutta assieme. Il tango è intessuto di accelerazioni e rallentamenti, di varianti, ritorni e riprese perennemente in percorso diacronico e zigzagante. Così il concerto di sole musiche per tango eseguite da un ensemble d'impronta cameristica ha trovato la propria affermazione in una misura esecutiva che valorizza la componente acustica.


Secondo Richard Galliano: “le composizioni di Astor Piazzolla possono essere considerate classici del Novecento che, a dispetto di tutte le interpretazioni, restano un patrimonio ancora da esplorare”. Abbandonata ogni dimensione folclorica il tango diviene così pura forma d'arte priva di manierismo.

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