Progetto PEOPLE. Il Comune di firenze capofila.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 maggio 2003 12:48
Progetto PEOPLE. Il Comune di firenze capofila.

Il progetto People (progetto enti on-line portali locali e-government) rappresenta un'esperienza davvero innovativa e significativa nel panorama dell'aggregazione fra Comuni per la condivisione delle migliori esperienze nell'offerta dei servizi, e merita un'analisi approfondita. Il progetto nasce da una certa cultura della condivisione ormai largamente affermata in città medie, come Mantova e Parma, che da molti anni praticano esperienze di aggregazione e scambio fra le loro esperienze amministrative, e hanno pensato di cercare di far scaturire da questa logica un progetto su scala nazionale.

La realizzazione pratica di tale sistema ha dato vita al progetto People, di cui il Comune di Firenze è capofila. La portata ed importanza del progetto è subito apparsa chiara anche al Dipartimento dell'Innovazione e Tecnologia del MIT (Ministero dell'Innovazione e Tecnologia), che gli ha attribuito il primo posto nell'assegnazione del cofinanziamento previsto dal primo bando per l'e-government, riservandogli più di 7 milioni di euro degli 80 previsti per i progetti degli enti locali (escluse le regioni), ossia ben il 10% dell'intera somma prevista.

Ma cos'è concretamente People? E' un progetto di e-government che si basa sull'aggregazione fra Comuni (capofila è Firenze), o meglio sulla condivisione delle best practice nel settore dell'erogazione digitale dei servizi, proprio per fare in modo che i casi di eccellenza non restino tali, ma diventino patrimonio condiviso e diffuso. People prevede l'implementazione di un'architettura standardizzata di front office per l'offerta di 200 servizi online per cittadini e imprese la cui scelta, e questo è un elemento fondamentale, si basa sulle esperienze dei 54 comuni partecipanti (che rappresentano 12 regioni), che hanno potuto basarsi sulle richieste ed esigenze dei cittadini (insieme raccolgono un bacino di 7,5 milioni di cittadini e 600.000 dipendenti pubblici) rispondendo in pieno alle esigenze di bilateralità, o amministrazione dal basso, dei più moderni doveri dell'amministrare intelligente. A marzo l'Assessore Elisabetta Tesi del Comune di Firenze (vedi intervista negli approfondimenti) ha firmato la convenzione con il Dipartimento dell'Innovazione e Tecnologia del Mit per l'assegnazione dei fondi ed è stato implementato il sito di riferimento per i partecipanti del progetto, che potranno trovarvi tutte le informazioni necessarie, anche se l'organizzazione è attiva già dal giugno dello scorso anno.

Ma come si gestisce un lavoro così complesso che coinvolge comuni fra loro così differenti per dimensione, posizione geografica, e appartenenza politica (basti pensare che partecipano da Roma a comuni con poche migliaia di abitanti)? Il principio è quello di una condivisione federata e paritaria, per cui i partecipanti adottano l'architettura People come front office, che sarà implementata nei portali dei singoli comuni, ma hanno libertà di gestione del loro back office sulla base delle locali esigenze, valendo anche il principo per cui se per qualche servizio un comune ha già un sistema che funziona positivamente e i cittadini lo conoscono, potrà utilizzare People solo parzialmente, il cofinanzimento sarà riservato alla parte condivisa.

Saranno standardizzati i servizi prescelti, le modalità di accesso e l'interfaccia utente che garantirà la massima usabilità e fruibilità. Gli obiettivi sono chiari, riduzione di costi e superamento del cosiddetto digital divide, oltre che evidenti guadagni in termini di tempo, semplificazione e trasparenza. Scopi fondamentali per le amministrazioni che sono pienamente centrati da una strategia progettuale di questo tipo. Basti pensare che tutti i partecipanti sono messi esattamente sullo stesso piano ed hanno gli stessi diritti di intervento.

Esiste infatti una macroattività sottesa alla struttura che prevede un Forum, ossia un'assemblea dei Comuni, in cui ogni ente si esprime come rappresentanza politica esattamente alla pari di tutte le altre, che ha un Presidente, l'Assessore Tesi, e un coordinamento a tre (Comuni di Firenze, di Parma e di Mantova), ossia un esecutivo con delega di organizzazione delle attività. Inoltre si sono i gruppi di lavoro che coinvolgono 138 persone attive sul progetto, che sono tutti tecnici appartenenti alle amministrazioni partecipanti.

Per garantire l'accesso a tutti si farà della multicanalità un elemento chiave, non tutti infatti possono accedere a Internet, ci si servirà dunque anche del cosiddetto m-government (servizi tramite tecnologie mobili), per esempio degli SMS, oppure delle televisioni interattive, o di totem guidati negli uffici, del telefono di casa ecc. Il sito del progetto People ha lo scopo di rappresentare un punto di riferimento per i Comuni partecipanti che potranno accedere comodamente ai documenti del progetto, sapere a che punto sono i lavori, i contributi, come si procede, e soprattutto vi potrà accedere anche chi normalmente non partecipa agli incontri e gli si garantirà così un canale di intervento online.

People infatti si presenta come una struttura dinamica in grado di recepire gli sviluppi connessi alla diffusione e miglioramento dei servizi e non ha intenzione di appiattire le esperienze, anzi di condividerne le migliori potnzialità. Attraverso questa rete insomma si avrà un vantaggio particolare per ogni partecipante e un vantaggio globale per l'amministrazione del paese. Il modello di organizzazione dei sistemi si configura come un’architettura a tre livelli: esportazione per via telematica, in base a standard tecnologici aperti, dei servizi di base realizzati dai sistemi locali e legacy (p.es.

consultazione di banche dati, transazioni remote online) integrazione dell’accesso telematico dei cittadini e delle imprese su base geografica ai servizi di base realizzato dai centri servizi che costituiscono anche il punto di contatto con i servizi e i sistemi infrastrutturali regionali e territoriali erogazione dei servizi ai cittadini tramite portali di accesso e sistemi multi-canale, previa autorizzazione ed eventuale autenticazione tramite carte a microprocessore Come spiega la scheda di adesione del comune di Parma: "Questa architettura a tre livelli viene considerata la naturale evoluzione del modello in parte già sperimentato nelle varie realtà locali nel corso della realizzazione delle reti civiche e dei primi portali di servizi nonché del modello adottato dagli organismi deputati per la cooperazione applicativa".

E a proposito dei benefici questa è la previsione di Parma: "I benefici tangibili sono: i recuperi di costi da parte degli enti interessati al progetto, che rappresentano l’89% dei benefici, i ricavi monetari al netto di IVA che gli enti possono conseguire, che si limitano all’11% dei benefici, unicamente quelli riferiti alle operazioni di front office, senza considerare miglioramenti sul lato back office e nella gestione dei sistemi informativi: per ragioni di prudenza, la considerazione di questi elementi ulteriormente positivi è rinviata all’analisi del rischio susseguente, i benefici tangibili acquisibili sono stimabili a regime in 42,6 milioni di euro all’ultimo anno e 39,5 milioni di euro al terzo, cioè al primo di esercizio effettivo".

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