l'Archivio Diari cerca diari di italiani all'estero

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 maggio 2003 07:44
l'Archivio Diari cerca diari di italiani all'estero

Avete vissuto all’estero per un lungo periodo di tempo o siete ancora residenti fuori dall’Italia? Conoscete comunità o famiglie di italiani che vivono in altri paesi per motivi di lavoro, perché emigrati da tempo o per scelta di vita? Corrispondete con loro e avete raccolto lettere su queste esperienze? Avete tenuto un diario durante un’esperienza di soggiorno all’estero per ragioni di lavoro, di volontariato, di cooperazione internazione, di studio? I vostri diari o i vostri carteggi possono concorrere al Premio Pieve – Banca Toscana, riservato a scritti autobiografici inediti.

Tutto il materiale autobiografico che ci invierete sarà conservato in una sede pubblica e messo a disposizione delle generazioni future.
Naturalmente cerchiamo documenti autentici, non rielaborati né corretti da altri. Gli scritti inediti che perverranno entro il 10 gennaio di ogni anno potranno anche partecipare gratuitamente al concorso annuale "Premio Pieve - Banca Toscana" che prevede 1000 euro e la pubblicazione per il vincitore presso l’editore Terre di Mezzo.

Come dall’archivio dei diari è nato il Premio Pieve.
L’Archivio diaristico di Pieve Santo Stefano raccoglie dal 1984 gli scritti della gente comune che hanno un contenuto autobiografico e che si presentano sotto forma di diari, epistolari, memorie.

Chiunque possegga uno scritto inedito (in originale o in copia) può spedirlo all’Archivio scegliendo semplicemente di depositarlo oppure di farlo concorrere all’annuale Premio Pieve - Banca Toscana. Dopo la partecipazione al concorso tutti i testi vengono inseriti nell’Archivio che provvede a schedarli, catalogarli e metterli a disposizione dei frequentatori di questa "banca della memoria popolare".
La selezione del materiale che perviene per il concorso è affidata ad una Commissione di lettura composta da persone del luogo che durante tutto l’anno leggono e discutono sui diari, le memorie e le raccolte epistolari che giungono a Pieve.

Questa Commissione sceglie fra i centocinquanta testi ammessi ogni anno al concorso la rosa dei dieci finalisti che vengono poi passati alla Giuria Nazionale.
Vengono recepiti con particolare preferenza i testi genuini, non prodotti appositamente per il Premio: scritti che appartengono alla sfera intima o famigliare e che non erano destinati alla pubblicazione, almeno nelle intenzioni dell’autore. Si richiede quindi che il materiale, se trascritto, venga mantenuto nella forma originaria, anche con gli errori di ortografia o sintassi, per non togliere niente alla spontaneità di chi ha scritto.


La partecipazione al Premio Pieve è gratuita.

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