Il Progetto Essere a Firenze

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 maggio 2003 08:48
Il Progetto Essere a Firenze

Il Fondo è definito "di aiuto sociale" perché effettua prestiti "di solidarietà", cioè non gravati da interessi e con piani di restituzione concordati con i fruitori. Ne beneficiano singole persone o famiglie in condizioni di povertà, che si trovano dinanzi ad un specifico bisogno sociale, socio-sanitario e sanitario soddisfatto il quale può essere evitato l'accentuarsi del disagio e dell'emarginazione o addirittura avviato un processo di superamento. Essere, ad un anno e mezzo dall'inserimento nel PISR 2001, e ad anno dalla costituzione ufficiale ha iniziato a svolgere la propria attività, sia per quanto riguarda la concessione dei prestiti (il cui tetto massimo è fissato oggi a €.

2.500), sia nell'attività di promozione e raccolta delle offerte da parte di singoli, famiglie ed aziende. Il progetto impegna attualmente in rete 16 associazioni coordinate dalla Pubblica Assistenza Humanitas Firenze, che garantisce anche gli strumenti operativi come sede, attrezzature e personale, nonchè la referenza fiscale di Onlus. Le associazioni partecipanti, il cui numero è ulteriormente destinato a salire, non sono direttamente operanti nel contrasto della povertà (con l'unica eccezione della Ronda della Carità), ma insieme provvedono alla gestione del Fondo, nella parte riguardante l'erogazione dei Prestiti di Solidarietà e nelle attività, congiunte o individuali, di raccolta di fondi.

E' da sottolineare come tali realtà appartengano a contesti culturali anche molto diversi fra loro, cattoliche o laiche, ed operino in aree di impegno diverse. Addirittura quattro sono di promozione sociale e due di pratica sportiva. Attraverso il Fondo si può dunque ottenere impegno attivo nella solidarietà e nel sostegno sociale di tutti i generi di realtà non profit, attivando sinergie importanti in aree d'impegno non immediatamente contigue fra loro. L'attività di erogazione dei Prestiti di Solidarietà prevede che siano concessi da una apposita commissione, a seguito di un lavoro di istruttoria del caso, in fase di affinamento, ma che già ottiene il contributo fattivo degli operatori del Siast 4.

La Commissione di Solidarietà è composta da quattro membri e si forma ogni quadrimestre tramite estrazione a sorte fra i rappresentanti delle realtà aderenti. Essa ha piena autonomia di decisione e trascorso il tempo assegnatole un nuovo sorteggio individua i membri della successiva. Gli operatori pubblici stanno mostrando attenzione ed apprezzamento verso Essere, il quale, per altro, è anche strumento utile nei casi che sia richiesta la disponibilità immediata di somme, più facile e rapida con Essere che attraverso i normali canali istituzionali.

I prestiti già erogati sono ormai diciotto per un importo complessivo di oltre €. 25.000. Il numero dei prestiti è da porre in relazione con le richieste, che sono state quasi il doppio. Considerato che l'erogazione è cominciata in autunno e che siamo solo nella fase di avvio, è da prevedere che il totale delle richieste (comprese quelle avanzate dalle strutture istituzionali) dovrebbe avvicinarsi nel triennio sperimentale 2002-2004 a 180/200, per una somma totale erogata in prestiti, stimabile in €.

250.000. Per adesso non si è in grado di stabilire percentuali di restituzione, che si spera arrivino all'80% della cifra globalmente erogata. Le raccolta dei fondi, anch'essa entrata in funzione dopo l'estate 2002, ha conseguito il risultato di aggiungere altri €. 63.000 al contributo regionale iniziale, dei quali €. 54.000 per offerte ottenute da famiglie, singole persone o aziende con piccoli e grandi contributi, altri €. 3.500 con iniziative di raccolta fatte pubblicamente da uno o più delle associazioni partecipanti ed infine €.

5.500 per quote annue versate dalle stesse realtà partecipanti. A questi introiti si aggiungerà nel prossimo periodo il cospicuo contributo di €50.000 a nostro favore, approvato dall'Ente Cassa di Risparmio di Firenze. E' da ipotizzare che già nel corso del 2003 i fondi raccolti direttamente da Essere decuplichino il contributo iniziale della Regione Toscana, che ammontava a 50 milioni di vecchie Lire. Nella triennio iniziale (2002-2005) di funzionamento l'obbiettivo della raccolta è portare la dotazione fissa del fondo ad almeno €.

300.000 dando così la sicurezza totale al funzionamento dell'iniziativa per un lungo periodo. "Chi ha qualcosa in più lo metta a disposizione di chi non ha il sufficiente" chiede il Fondo Essere al fine di creare una comunità davvero solidale e perciò produttrice anche di benessere. Ovviamente questi risultati hanno comportato costi di promozione non indifferenti. Ad oggi essi sono di qualche punto percentuale superiori alla cifra erogata con i prestiti. Oggi spese di promozione e di gestione sono, sommate, solo di poco inferiori a quella dei prestiti di Solidarietà concessi.

Questo dato sarà tuttavia, nel corso del primo semestre 2003, mutato in un progressivo maggiore peso dell'importo dei Prestiti, nostro obiettivo primario. Se il valore solidale del Fondo è indubbio, importante è comprendere anche la sua importanza in un quadro di economia sociale. Essere funzionerà correttamente se i beneficiari dei prestiti di solidarietà restituiranno quanto hanno ottenuto nei termini concordati. In tal modo le perdite e la gestione, assolutamente contenute, potranno essere effettivamente compensate dalle quote versate dalle associazioni impegnate nella gestione, ma soprattutto dalle offerte che arrivano dai cittadini o da altre realtà del territorio, coinvolti e convinti dalle attività di promozione.

Il costo sociale è massimo quando un individuo, che subisce l'emarginazione, cessa di impegnarsi e lottare per migliorare la propria esistenza, finendo col rappresentare un "peso morto" del quale la comunità deve farsi interamente carico. La restituzione del prestito ottenuto consente al beneficiario di salvaguardare la propria libertà e la propria dignità e continua ad impegnarlo nel miglioramento della propria esistenza. Per questo il Fondo Essere, in quanto ausilio per il contenimento del disagio, agisce come riduttore del costo sociale.

La raccolta dei soldi che esso effettua può limitarsi ad integrare quello che solo alcuni fruitori dei prestiti non potranno oggettivamente restituire. Siamo così alla sperimentazione di forme di microcredito in una situazione non di Terzo Mondo, bensì di economia evoluta, qual è la nostra; mantenendo comunque il timone verso una delle intuizioni che portarono il "banchiere dei poveri", Muhammad Yunus ad aprire la Banca Grameen: le persone meno abbienti sono mediamente più oneste delle persone abbienti e dunque l'impegno alla restituzione sarà comunque alto.

L'obbiettivo di una comunità solidale fa scaturire altri aspetti culturali, non ancora sviluppati in tutte le loro implicazioni. Il primo guarda al fund raising, che, in questo caso, si sviluppa in area locale, affrontando nodi organizzativi nuovi o poco esplorati fino ad oggi, con le raccolte fatte su scala nazionale o comunque su aree molto vaste. L'aiuto alla persona della porta accanto è più complesso e difficile da organizzare e da gestire rispetto all'invito alla generosità espressa con un gesto in surplace emotiva, nel corso di grandi iniziative di raccolta alle quali siamo ormai sottoposti frequentemente.

Se queste iniziative riescono a raccogliere cifre considerevoli, provocano però un processo di "consumismo" del gesto di solidarietà, una perdita del valore morale e civile del dono: "Anch'io offro perché offrono tanti altri". La "persona della porta accanto", il vicino, il dirimpettaio, introducono il tema che il Fondo già sviluppa nei suoi messaggi promozionali: la valorizzazione di una comunità che si dice solidale perché i vincoli fra i suoi membri sono più stretti di quelli di carattere civile.

Ultimo aspetto sul quale merita riflettere è quello del contenimento dell'accattonaggio, grande produttore di insicurezza collettiva e, quasi sempre, collegato allo sfruttamento criminale di minori ed altri soggetti deboli. Esso fonda la sua efficacia sulla disponibilità dell'essere umano ad azioni di generosità e di aiuto, che lo portano a soddisfare la richiesta di una micro-offerta ad un incrocio o davanti ad un supermercato. Il fatto che il Fondo Essere operi una sorta di concorrenza all'accattonaggio può produrre fenomeni forse virtuosi.

In evidenza