Lettera aperta al Social Forum e dintorni sull'alta velocità ferroviaria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
27 aprile 2003 16:56
Lettera aperta al Social Forum e dintorni sull'alta velocità ferroviaria

"Questa volta li avete visti in TV, sorridenti e solidali -scrive l'Associazione di volontariato Idra- Martini, Lunardi e Berlusconi, festeggiare l'ultimo accordo per le grandi opere (raddoppio autostradale, terza corsia, tunnel Alta Velocità) coi soldi ipotecati sul futuro dei nostri figli (solo un 10% del necessario è disponibile). Hanno parlato di giornata storica, di gap infrastrutturale da colmare, di competitività da recuperare! E noi lì a pensare a tutti i sorpassati di sempre, che in Toscana, in Italia e nel mondo farebbero i salti per vedersi assegnata la decima parte della valanga di risorse gettate in cemento e asfalto fra Firenze e Bologna.

Quelli condannati a nutrire col proprio sottosviluppo la crescita abnorme altrove e altrui, e con l'emigrazione il ventre insaziabile delle aree forti. Quale grande opera saprebbe simboleggiare del resto meglio dell'Alta Velocità questa fame ingorda di territorio, erario, salute e futuro? Quale testimonianza più efficace del vecchio mito ottocentesco di malinteso progresso all'attacco degli ultimi brandelli di vivibilità urbana, di identità dei paesi, di economia rurale e montana, di paesaggio e risorse idriche? Quale miglior prova provata - se ne occupano le aule di tribunale - della trasformazione brutale di risorse collettive distribuite in profitti privati concentrati?
Eppure voi, galassia no-global e social forum, raffinati professori e ambientalisti di rango, non che abbiate levato una sola flebile voce di dubbio di fronte a questo ultimo assalto alla carovana del Bel Paese.

Non una nota dissonante di perplessità, mentre sotto i vostri occhi la Toscana democratica di Martini e alleati ormeggiava con firma bipartisan alla soggezione TAV Firenze patrimonio dell'umanità. Misteri della politica! Così pronti a commuovervi per i destini dell'universo mondo, eppure così restii a riconoscerne la trama operante qui e ora, in mezzo a noi. Tanto inclini a indignarvi per le violenze in occasione di manifestazioni pubbliche, quanto distratti davanti alle cariche quotidiane e capillari ai diritti dei lavoratori e dei cittadini.

Così appassionati per le alchimie dei bilanci partecipati di quartiere, così indifferenti quando cifre immensamente più significative di denaro pubblico vengono pilotate su poche aree privilegiate. O forse i millanta milioni di euro impegnati a Roma da Martini e Berlusconi sarebbero il frutto di scelte partecipate? Alzi la mano chi può dire di conoscerne almeno i tratti generali. Alzi la mano chi può dire di averne influenzato i contenuti. Chi può vantare di aver proposto qualcosa e di esserselo visto considerare.

Quale urbanistica è stata meno illustrata e partecipata della modernizzazione TAV di Firenze? E come possono dei 'laboratori di democrazia' ignorare tutto ciò? In nessun posto al mondo - ci risulta - si spendono più di cento milioni di euro a binario per costruirci intorno una stazione. A Firenze sì. Queste le cifre, queste le architetture.
Tacendo, cari amici, sotto la TAV ci avete messo anche la vostra firma. Perciò, ritirate pure in casa le bandiere arcobaleno, se è questa la pace da difendere.

Perché con questa pace si fanno le guerre che qui servono e fruttano: quelle ai bambini, all'ambiente, all'erario, al riequilibrio, al futuro. Se questi sono davvero valori, ebbene decliniamoli al presente, difendiamoli anche in Toscana".

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