Calcio: al Consiglio FIGC rinviata la riforma del campionato, nessun cambiamento in corsa e numero chiuso per gli extracomunitari

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 marzo 2003 10:15
Calcio: al Consiglio FIGC rinviata la riforma del campionato, nessun cambiamento in corsa e numero chiuso per gli extracomunitari

Niente blocco delle retrocessioni, nessuna rivoluzione con la giostra dei campionati in movimento. Se ne riparlerà il 2 Aprile, dopo l’assise di Lega di metà marzo, sperando di arrivarci con un progetto chiaro e fattibile, se non proprio varato all’unanimità. Nel Consiglio Federale di ieri l’ha spuntata, fra qualche scricchiolio, Franco Carraro ("per carattere credo che tutto si possa discutere; oggi c'è il progetto Abete, poi vedremo. La Lega sta preparando un suo progetto."), però anche la controparte del governo del pallone, guidata da Adriano Galliani, ha seppellito l’ascia di guerra ("non siamo ancora d’accordo, ma abbiamo fatto un passo avanti").

E al momento di votare la conferma dell’attuale sistema di promozioni e retrocessioni, la Lega si è astenuta. Forse ha prevalso la voglia di mostrare all’esterno un’immagine credibile, in cima alle non poche mani tese al calcio dai legislatori: dal decreto salvabilanci a quello antiviolenza. Di fatto la Figc ritiene possibile ridurre il numero delle retrocessioni (è quello che vogliono assolutamente le società e che condizionerà il progetto della Lega) ricorrendo ai play-out e mentre da un lato minaccia penalizzazioni per chi non sarà economicamente in regola, dall'altro permetterà l'iscrizione anche a chi non ha ancora pagato del tutto i giocatori (basterà l'accordo tra il club e l'atleta).

Carraro ha così potuto gettare acqua sul fuoco delle polemiche sottolineate in mattinata dall’ira di Antonio Matarrese che ha dichiarato: «Mi spiace vedere che quel castello che era il calcio si è sgretolato - il duro commento dell’ex presidente federale - e che chi lo ha sgretolato ne è ancora al vertice: lo scontro Lega-Figc rischia di far crollare una grande istituzione». E' stata presa anche qualche decisione. La prima: più rigore nelle norme economiche per l’iscrizione ai campionati.

Carraro ha annunciato «monitoraggi costanti e a tappeto dei conti di club», ma soprattutto «un sistema sanzionatorio efficace»: dalla prossima stagione, chi non risulterà in regola con i bilanci perderà punti in classifica, con modalità da definire. Provvedimento serio, cui fa da contraltare il varo ufficiale della dilazione del pagamento degli ingaggi: verranno accettati per buoni gli accordi scritti con i tesserati che prevedano lo slittamento del saldo degli stipendi (in percentuali non maggioritarie) oltre il vecchio limite del 30 aprile.

Fino a oggi, chi a quella data non presentava le quietanze firmate dai dipendenti non poteva iscriversi al campionato successivo. Adesso tutto cambia: largo alle cambiali e ai postdatati? La seconda sono le nuove norme anche per gli extracomunitari: confermato il blocco per serie B e C, in serie A ogni club potrà tesserare un «extra» solo se ne cede un altro all’estero. È la conferma del principio «cavallo di battaglia di Carraro» («uno esce, uno entra»), cui in sede di votazione s’è opposto Sensi, da sempre favorevole all’apertura totale.

Faranno eccezione le promosse dalla B alla A: se hanno meno di tre tesserati extracomunitari, potranno arrivare al tetto massimo di tre tesseramenti. Sul fronte stranieri, la Figc attende entro il 2003 novità normative a livello europeo (e fa affidamento sul semestre di presidenza italiana a Bruxelles): se verrà riconosciuta l’atipicità degli sport di squadra, si potrà arrivare ad una generale limitazione dei giocatori non selezionabili per la nazionale. Ma la Lega, questa la novità dovuta ai possibili play-out, pare finalmente disposta a discutere il progetto Abete, che prevede la serie A con 18 squadre, la B con due giorni (Nord e Sud) da 18 e la serie C unica con 3 gironi da 20 squadre. E' stato comunque ribadito - conditio sine qua non - che le promozioni e le retrocessioni per tutti i campionati in corso saranno quelle previste.

Per le retrocessioni si potrebbe lavorare su un progetto di 3 retrocessioni con play-out che coinvolgerebbe cinque squadre. La stessa cosa in serie B con i play-off. Anche sui due gironi di serie B se ne parla , ma nessuno si sbilancia su quante potranno essere le squadre inserite in ogni girone. E ora, aspettiamo la riforma…. (as)

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