Tasso di disoccupazione: in alcune province si registra un freno alla crescita degli occupati

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 marzo 2003 19:23
Tasso di disoccupazione: in alcune province si registra un freno alla crescita degli occupati

FIRENZE- Scende ancora il tasso di disoccupazione in Toscana, attestandosi, alla fine del 2002, sul 4,8 per cento, rispetto al 5,1 per cento con il quale si era chiuso il 2001. A questo risultato si accompagna una contenuta crescita del numero degli occupati, che resta sostanziamente sui valori precedenti, a testimonianza di uno scarso allargamento della popolazione attiva (il tasso di occupazione misura l'incidenza degli occupati sulla popolazione in generale) in un momento di estrema incertezza per l'economia regionale.

Dopo diversi anni di aumento costante del numero degli occupati, il mercato del lavoro toscano, in concomitanza con le difficoltà della congiuntura, assume una fisionomia più articolata secondo le diverse aree, con una forte differenziazione su base provinciale.
Questo, in sintesi, quanto emerge dalle prime elaborazioni sui dati Istat relativi al 2002 realizzate dal servizio lavoro della Regione.
Tasso di disoccupazione Come si è detto, il tasso si attesta sul 4,8 per cento: un altro record dopo il 5,1 registrato nel 2001, perfettamente in linea con la media del Centro-nord e nettamente inferiore alla media nazionale (9 per cento) nonché ai valori riscontrati da Eurostat nella zona Euro (8,3) e nell'Unione Europea (7,6).

Tasso di occupazione La percentuale di occupati rispetto alla popolazione fra 15 e 64 anni è salita al 61,4 per cento dal 61,1 per cento del 2001, in linea con la media centrosettentrionale (61,8) e ben al di sopra del dato italiano del 55,4.
Cresce con un ritmo più lento il numero assoluto degli occupati (+0,5 per cento) che sale a 1.460.000 unità, 8.000 unità in più rispetto al 2001. Lavoro flessibile L'incidenza dei lavoratori a tempo determinato resta su livelli analoghi ai precedenti, (8,7 per cento), mentre l'incidenza del part-time si attesta sul 9,7 per cento, contro il 9,4 per cento dell'anno precedente.
A livello provinciale La dinamica a livello provinciale ha mostrato un profilo meno unitario e più complesso rispetto al 2001, anche se nessuna provincia toscana ha presentato un tasso superiore alla media nazionale del 9 per cento.

L'incidenza degli occupati sulla popolazione in età lavorativa (tasso di occupazione), mostra un forte incremento nelle province di Arezzo e Pistoia e una evoluzione comunque favorevole a Firenze, Grosseto e Siena, mentre per Prato, Massa Carrara e Pisa si riscontra invece una flessione di oltre un punto percentuale rispetto al 2001. Quanto al tasso di disoccupazione, appaiono in discesa Arezzo (dove l'indicatore scende al 2,7 per cento contro il 4,7 del 2001), Pistoia (4,3 rispetto al 5,4 del 2001), Livorno (che passa al 6 dall'8,5), Grosseto (che passa al 6,4 dal 7,2 per cento).

In leggera salita invece la disoccupazione nelle province di Lucca, Pisa, Massa Carrara, Siena (vedi tabella). "Anche se non è facile fare una lettura di questi dati - commenta l'assessore all'istruzione, formazione e lavoro Paolo Benesperi - credo si possa doire che i valori tuttora sostanzialmente positivi dei due indicatori principali, tasso di disoccupazione e di occupazione, dimostrino che gli ottimi risultati raggiunti e consolidatisi nel corso degli ultimi tre anni reggono bene anche alla prova della congiuntura economica sfavorevole.

La valutazione dei mercati locali è, quest'anno, più complessa, anche per il peso assunto da fattori quali la rallentata crescita demografica, particolarmente accentuata in alcune aree, ma anche per l'andamento del lavoro a termine e per l'impatto differenziato della crisi in corso sui diversi distretti economici".

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