Lavoro nero: su 642 aziende la metà è irregolare

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 marzo 2003 19:06
Lavoro nero: su 642 aziende la metà è irregolare

Un'azienda su due ricorre al lavoro irregolare. I settori più a rischio sono quelli del terziario, con i piccoli alberghi, e delle aziende di artigianato, dalle officine meccaniche ai centri estetici. L'indagine che fotografa la situazione del lavoro nero nella provincia di Firenze è stata condotta dalla Direzione provinciale del lavoro insieme con l'Inail e l'Inps tra il 29 gennaio e il 21 febbraio 2003. L'attività ispettiva rientra nel quadro delle attività previste dalla legge per l'emersione del lavoro nero.

Le aziende della provincia fiorentina che hanno ricevuto la visita degli ispettori (oltre cento quelli coinvolti nell'operazione) sono state 642 di cui oltre la metà sono risultate con lavoratori irregolari. Non sono state scoperte situazioni di sfruttamento vero e proprio ma irregolarità dovute al mancato pagamento da parte del datore di lavoro delle prestazioni previdenziali e assistenziali. "Quello che preoccupa di più, a parte i dati risultati dall'indagine, è la progressiva precarizzazione e instabilità che sta sostituendo il lavoro nero tradizionale - ha detto l'assessore alle politiche del lavoro, Marzia Monciatti -.

Il lavoro nero tradizionale probabilmente è destinato a diminuire perché soppiantato da altre forme di irregolarità che stanno diventando sempre più legali, vedi l'ultima delega sul mercato del lavoro". L'indagine evidenzia che su 642 aziende visitate, 308 si sono rivelate irregolari con 235 lavoratori totalmente a nero, mentre le ditte accertate dall'Inps come non iscritte sono state 23 quelle con dipendenti e 28 quelle senza dipendenti. I casi di emersione dal lavoro nero si riducono nell'intera provincia fiorentina a tre o quattro.

"Non stupisce il dato che evidenzia la scarsità della domanda di emersione - ha aggiunto l'assessore Monciatti - . Sono state pochissime le domande in tutta Italia, a dimostrazione dell'inutilità e dell'inefficacia di questa legge che oltre a tutto fa retrocedere il diritto a presentare la domanda di emersione all'ottobre 2001". "L'indagine mette in risalto la tipologia del nuovo lavoro nero - ha detto Agata Mutolo, a capo della Direzione provinciale del lavoro - caratterizzato dalla brevità dell'impiego irregolare che si articola tra i due e i tre mesi.

La maggior parte delle denunce, ovviamente, arriva a lavoro nero terminato, cosa che impone di intervenire in situazioni difficilmente ricostruibili".

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