Comunicazione: sistema regionale in sviluppo

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 febbraio 2003 07:39
Comunicazione: sistema regionale in sviluppo

In Toscana, negli ultimi anni, l’attività di informazione e comunicazione è decisamente cresciuta: si è dotata di strutture, ha aumentato gli investimenti in risorse finanziarie e umane, ha investito nella qualificazione del personale impiegato. Solo alcuni dati: nella nostra regione sono centocinquanta (su duecentocinquantasei) i Comuni dotati di Urp ed un centinaio dispongono di Ufficio Stampa. Alcune amministrazioni si avvalgono anche di altre strutture per gestire ambiti specializzati di attività - a partire dall’informazione via web - che ha trovato impulso nello sviluppo della Rete Telematica Regionale.

La comunicazione pubblica, per il suo sviluppo, richiede anche un sistema efficiente di mezzi di informazione diffusi sul territorio. Da qui l’attenzione della Regione a questo essenziale strumento per la vita della comunità regionale che - tra emittenti televisive, radio, quotidiani e periodici - supera le duecento imprese. In questo contesto si inserisce il piano triennale di interventi 2003-2005, approvato dal Consiglio regionale all’unanimità, che ha due obiettivi fondamentali: da un lato mira a sostenere le attività di informazione e comunicazione istituzionale della regione e degli enti locali; dall’altro guarda allo sviluppo del sistema dell’informazione regionale, composto dagli operatori della comunicazione, dalle attività, dal pubblico.

“Le risorse stanziate ammontano complessivamente a 1 milione e 950 mila euro, da dividere in cinque interventi mirati – ha ricordato Loriano Valentini, presidente della commissione Attività culturali e turismo - qualificazione delle attività di informazione e comunicazione degli enti locali; formazione professionale del personale degli stessi; specializzazione del sistema dell’informazione locale; promozione di forme di educazione all’uso consapevole e critico dei mezzi mediatici; formazione delle imprese del settore”.

La delibera dimostra l’attenzione della Toscana per il mondo della comunicazione intesa come servizio al cittadino e come strumento per una efficace amministrazione pubblica. “In questo contesto si inseriscono le misure del Piano triennale che, per il carattere fortemente innovativo degli interventi e per la difficile previsione dell’utilizzo degli stessi – ha sottolineato Valentini – necessita, soprattutto nel corso del primo anno di attuazione, di un attento monitoraggio per eventuali ed opportuni adeguamenti (attraverso le periodiche variazioni di bilancio) sui quali la Giunta informerà annualmente il Consiglio regionale.

Nel dibattito i consiglieri Giuliana Bandone (AN), Franco Banchi (CDU) e Giovanni Barbagli (Rifondazione comunista), hanno espresso apprezzamento - che si è tradotto in un voto all’unanimità - per il provvedimento. L’assessore Chiara Boni si è detta soddisfatta per il voto unanime e si è augurata che gli elementi di novità del piano - per gli aiuti alla formazione del personale delle imprese, così come ai progetti degli enti locali - possano contribuire alla crescita e alla qualificazione del sistema dell’informazione regionale.
Per il triennio 2003-2005 la Regione stanzia 25 milioni e 820 mila euro per affiancare la normale attività della Rete con un piano organico di trentanove progetti, tra loro coordinati, che intervengono nei settori delle infrastrutture, della semplificazione amministrativa, nell’accesso e nella erogazione dei servizi ai cittadini e alle imprese, nello sviluppo di nuovi servizi nei settori della sanità, del sociale, della cultura ed altri ancora.

Questo il progetto E.Toscana, approvato all’unanimità dal Consiglio regionale, ed affiancato dal Portale Internet della Toscana. “Due progetti che rappresentano una reale possibilità di sviluppo per la società e l’intero territorio della regione”, come ha detto Loriano Valentini, presidente della commissione Attività culturali e turismo, che ha illustrato in Consiglio i due provvedimenti. Il piano E.Toscana ha tre macro obiettivi: potenziare le infrastrutture per il trasporto delle informazioni, con conseguente miglioramento delle condizioni generali di accesso e qualificazione dei servizi telematici; realizzare le condizioni per un sistema a rete tra le diverse pubbliche amministrazioni, finalizzato al miglioramento dell’efficienza interna e alla semplificazione dei rapporti con i cittadini e le imprese; garantire e favorire la partecipazione di cittadini, imprese, associazioni di categoria, libere professioni alla costruzione della società dell’informazione nella Regione Toscana.

I due atti sono arrivati in Consiglio dopo un serrato dibattito in Commissione e una proficua collaborazione con la Giunta regionale. Ad Internet che chiama, il Consiglio ha risposto dando il via al programma straordinario pluriennale degli investimenti strategici 2003-2005 per il potenziamento delle strutture telematiche. Due atti uniti tra loro, che parlano la stessa lingua e lanciano una sfida alla politica. Una sfida che la Regione ha accolto, puntando a “fare sistema” – come ha spiegato Valentini - attraverso investimenti nella Rete telematica regionale; una realtà feconda dove lavorano insieme amministrazioni diverse (università, prefetture, province, camere di commercio, comuni grandi e piccoli…) condividendo obiettivi e risorse.

Il quadro politico di riferimento di questo atto - nella sua componente di innovazione tecnologica, organizzativa e di processo - mira a dar vita ad una Toscana più efficiente e meno burocratica. Il Piano economico finanziario, accanto agli stanziamenti regionali prevede anche i contributi statali (6.197.000 euro) del piano nazionale di e-government, i finanziamenti comunitari (3.873.000 euro) e le risorse degli enti locali e delle imprese (17.000.000 euro). Le strutture telematiche verranno ulteriormente potenziate con il progetto “Portale Internet della Toscana”, uno strumento di comunicazione su rete web che prevede, sempre per il triennio 2003-2005, un programma regionale di intervento di 5 milioni di euro.

“L’intervento regionale mira da un lato a valorizzare e promuovere a livello internazionale le risorse istituzionali, economiche, culturali e sociali, organizzandole in sistema – ha detto Valentini - dall’altro a semplificare e velocizzare l’accesso a informazioni e servizi da parte di cittadini, imprese, ed altri soggetti pubblici e privati”. Il portale ha infatti una precisa missione: creare un sistema che sia espressione delle intelligenze e dei valori umani, sociali ed economici della Toscana.

Il Portale, come “oggetto intelligente” di rete ad altissima qualità informatico-tecnologica, è luogo di incontro, copartecipato dal basso in maniera attiva; è soggetto vivo, capace di rapportarsi con tutti gli attori del territorio. Elemento principe del Portale è infatti l’integrazione della comunicazione, come strumento di servizio a disposizione dell’esistente. Da qui la dicitura di “fabbrica del portale”, luogo dove si rispettano i tempi imposti da Internet e nello stesso tempo si ascoltano e promuovono tutte le iniziative che si sviluppano in Toscana, sia da soggetti privati che dalla pubblica amministrazione.

Il Portale, per essere realizzato e gestito con successo, verrà concepito come un’organizzazione autonoma, dotata di competenze specializzate, con struttura da definirsi sia sotto l’aspetto giuridico-istituzionale che sotto l’aspetto del modello gestionale, sposando la formula della fondazione partecipativa promossa dalla Regione con partner privati. La realizzazione del progetto, che ha un costo stimato in 5 milioni di euro, sarà a carico della Regione e finanziato con il Piano degli investimenti, ripartito in 1 milione e mezzo di euro per il 2003, 2 milioni per il 2004 e 1 milione e mezzo per il 2005.

Le spese di gestione per il funzionamento della Fondazione e della struttura operativa si aggirano sui 2 milioni e 200 mila euro l’anno; a queste si aggiungeranno gli oneri per l’acquisto di nuovi servizi. Nel corso del lungo dibattito seguito alla illustrazione dei provvedimenti, sono subito apparse ben definite le posizioni dei gruppi consiliari. Se tutti hanno salutato con favore il progetto E.Toscana - visto come un reale strumento capace di garantire informazioni e risposte a cittadini e imprese - i gruppi di minoranza hanno espresso riserve e perplessità sul Portale.

Più precisamente, i consiglieri Jacopo Ferri (FI), Marco Carraresi (CCD), Giuliana Bandone (AN), Franco Banchi (CDU) e Maurizio Bianconi (AN) si sono concentrati sulla spesa, considerata troppo onerosa e sul progetto dal “carattere faraonico”. Il portale è una potenziale grande iniziativa che – secondo i consiglieri di minoranza - può portare con sé anche dei rischi non indifferenti; da qui l’importanza del controllo e della partecipazione. Solo uno spunto: a gestire il Portale della Toscana sarà una Fondazione, dove la presenza del Consiglio sarà significativa.

Una garanzia importante, che ha portato i gruppi di minoranza ad optare per l’astensione costruttiva. Gli assessori competenti, Carla Guidi e Chiara Boni, hanno ringraziato tutti per la collaborazione, apprezzando in particolare il buon rapporto tra Consiglio e Giunta. “Stiamo facendo un percorso – ha sottolineato la Guidi – ci siamo impegnati in una strada che riteniamo giusta e che è stata condivisa anche a livello nazionale. Il nostro modello di E.Toscana è stato infatti imitato da quasi tutte le regioni italiane”.

“Anche le opinioni diverse possono favorire le scelte – ha sottolineato la Boni – siamo di fronte ad un progetto in divenire, un progetto ambizioso, ma concreto, che spero avrà successo e vi assicuro – ha detto - sarà uno strumento di tutti”. Il portale è quindi una sfida innovativa per la Toscana, una sfida che richiede la partecipazione di tutti e che, per essere all’altezza con gli obiettivi, ha bisogno di adeguati finanziamenti. Come hanno precisato i consiglieri Lucia Franchini (La Margherita), Giovanni Barbagli (Rifondazione comunista), Fabio Roggiolani (Verdi) e Luciano Ghelli (Comunisti italiani), il Portale dovrà rappresentare tutti gli attori della società toscana, dovrà far dialogare i sistemi tra loro e offrire una informazione capace di orientare i cittadini.

Questa la sfida che la Toscana ha colto e sulla quale il Consiglio non mancherà di monitorare, visto il grande valore innovativo dei provvedimenti.

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