Il cuore uccide un toscano su tre

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 febbraio 2003 08:18
Il cuore uccide un toscano su tre

Firenze - Sono circa 10 mila, sui 30.000 decessi che ogni anno avvengono in Toscana, quelli dovuti a cause cardiovascolari. Non solo: tra la crescente popolazione di anziani che vivono nella regione (oggi circa un milione) almeno uno su tre soffre di ipertensione. Tra quelli oltre i 65 anni di età, invece, 10 su cento presentano una forma di scompenso cardiaco e 12 soffrono di diabete, patologia i cui rischi si sommano, come noto, a quelli vascolari.
“Le patologie legate al cuore e alla circolazione sono ormai un problema sanitario e sociale enorme”, commenta Antonio Panti, presidente dell’Ordine dei Medici della Toscana, anticipando una serie di dati sulla Carta regionale del Rischio Coronarico di cui si discuterà la prossima settimana (12 – 15 febbraio) al congresso Florence Heart 2003 in programma al Palazzo dei Congressi, mentre il Consiglio Sanitario Regionale sta completando l’elaborazione di linee guida dedicate alle malattie cardiovascolari.


Organizzato dal preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Firenze, Gian Franco Gensini, e dal direttore del Dipartimento Cardio-Toracico dell’Università di Pisa, Mario Mariani, Florence Heart è ormai da alcuni anni una forma di “stati generali” della cardiologia toscana, oltre a essersi affermato come importante appuntamento fisso della cardiologia italiana ed europea. Quattro intensi giorni di dibattito che sarà presentato mercoledì prossimo alla stampa.
“Complessivamente”, dice Panti, “anche in Toscana la situazione è tale da giustificare le preoccupazioni dei medici e degli amministratori, sia per la salute della cittadinanza che per i costi che la cura di queste patologie fa gravare sulla spesa sanitaria e su quella sociale: le conseguenze di un ictus cerebrale o l’invalidità derivante da uno scompenso di cuore implicano infatti oneri elevatissimi per le famiglie e per la società”.
Il presidente dell’Ordine dei Medici ricorda peraltro che in Toscana le malattie cardiovascolari sono ancora più importanti e frequenti che altrove.

Insieme alla Liguria, la Toscana è infatti la regione con il più alto numero di anziani. Ovvero: la sanità toscana funziona bene e dunque la gente vive più a lungo, ma questa aumentata capacità di sopravvivenza sottopone poi il sistema a costi elevati e richiede un’organizzazione sempre più complessa.
Secono Panti i cittadini toscani possono comunque stare tranquilli, avendo a disposizione tutto ciò che la medicina moderna consente: “La Regione”, spiega, “dedica in effetti molto impegno alla cura e alla prevenzione dei rischio coronarico.

Abbiamo anche molti centri per la lotta al fumo e le campagne di educazione sanitaria hanno portato già buoni risultati. Inoltre, la cardiologia e la cardiochirurgia toscane sono tra le più attrezzate e valide di tutto il Paese. L’integrazione delle cure, dal medico di famiglia al pronto soccorso, all’emergenza, alle terapie ospedaliere, rappresenta una garanzia per i pazienti. E anche tasso di sopravvivenza dopo un infarto e le aspettative di vita di chi soffre di scompenso cardiaco sono, mediamente, superiori ai dati nazionali”.


Infine il Consiglio Sanitario Regionale, che rappresenta l’organo di consulenza della Sanità pubblica, sta ora, appunto, completando l’elaborazione di linee guida dedicate alle malattie cardiovascolari sia per adeguare la formazione del personale sanitario alle conoscenze più moderne che per migliorare l’assistenza ai pazienti.
“E’ un quadro francamente confortante”, conclude Panti dando appuntamento a Florence Heart, “pur nelle difficoltà economiche in cui si dibatte l’assistenza oggi in Italia”.


Segreteria organizzativa: Regia Congressi - Via Pietro Dazzi 12/14 - 50141 Firenze
Tel. 055.456531 Fax 055.4565440 E.mail: regiacongressi@pronet.it

In evidenza