Pitti Immagine: in anteprima le collezioni primavera/estate 2004 di filati per maglieria da oggi alla Fortezza da Basso

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 febbraio 2003 07:30
Pitti Immagine: in anteprima le collezioni primavera/estate 2004 di filati per maglieria da oggi alla Fortezza da Basso

Alla 52esima edizione, Pitti Immagine Filati si conferma come appuntamento irrinunciabile per gli utilizzatori di filati di qualità e evidenzia la sua funzione di laboratorio sulla moda dove prendono forma le tendenze con tre stagioni di anticipo e dove l'intuizione stilistica si traduce in colori, materiali e lavorazioni. Il costante investimento sulla ricerca e il prezioso lavoro di studio e di proposta stilistica assolto dallo Spazio Ricerca che caratterizzano Pitti Immagine Filati, sono tra le qualità più apprezzate della manifestazione, come rilevato da una recente indagine condotta da Cermes – Bocconi.
L’indagine, oltre a confermare la validità dell’attuale posizionamento della fiera nel calendario internazionale, ha rivelato la soddisfazione dei visitatori nei confronti di Pitti Immagine Filati anche per la completa rappresentazione delle migliori aziende del settore e per l’internazionalità dell’evento.

Questa edizione
Spazi espositivi per mq.

27.380
80 aziende
104 marchi (dei quali 13 esteri)
A queste cifre si aggiunge quella relativa a Fashion at Work, l'area dedicata alle attività complemetari al settore, che a oggi totalizza 24 presenze con 26 marchi (dei quali 13 stranieri).

Fashion at Work
Contiguo allo Spazio Ricerca, all’interno del Padiglione Cavaniglia, Fashion at Work presenta il meglio delle collezioni di accessori per maglieria, uffici stile, librerie specializzate, macchinari, sistemi informatizzati per il taglio, la coloritura, la lavorazione dei filati: un segmento in continua crescita numerica che dimostra quanto creatività, informazione e tecnologia siano necessarie a una differenziazione qualitativamente sempre maggiore del prodotto.

Spazio Ricerca
Fulcro della manifestazione, posto all'ingresso della fiera nel Padiglione Cavaniglia, lo Spazio Ricerca introduce il visitatore ai temi della stagione attraverso installazioni multimediali audiovisive, e una mirata selezione di filati e di punti.

Atelier è il tema di questa edizione. Una stagione per sperimentare e esprimersi nel nome della creatività ispirandosi alle principali tecniche di disegno e pittura: painting, watercolouring, sketching, crayoning. Lo Spazio Ricerca è coordinato da Li Edelkoort. Sviluppo tendenze e ricerca punti sono di Ornella Bignami. L’allestimento è realizzato dal Gruppo A12, studio di giovani architetti riconosciuti in campo internazionale.

L’INDUSTRIA TESSILE ITALIANA NEL 2002-2003
Nella parte finale dello scorso anno e nei primi mesi del 2003 si è finalmente interrotta la caduta produttiva dell’industria tessile italiana: tutti i maggiori comparti (cotoniero, laniero e serico) mostrano infatti segnali di assestamento, grazie anche a meri effetti statistici dovuti a confronti con periodi che già evidenziavano forti cadute.

Ciò sta orientando in senso progressivamente meno pessimista anche le attese degli imprenditori, reduci da un 2002 molto tormentato, un vero e proprio annus horribilis per il tessile made in Italy. Le forti cadute produttive della prima parte del 2002 si stima abbiano lasciato tracce molto evidenti nel consuntivo annuale dell’industria tessile nazionale: 19.3 miliardi di euro di fatturato, in calo del 5.2% rispetto al 2001. Nell’industria tessile-laniera, il consuntivo annuale è stato tuttavia ancora più pesante (poco più di 5 miliardi di euro, -9.7% rispetto al 2001 nelle nostre stime): il culmine del rallentamento della domanda tessile ha infatti coinciso con la campagna ordini invernale 2002-2003 che si è chiusa con flessioni superiori al 12% sul mercato domestico e al 5% per le fonti estere.

Ciò ha comportato brusche cadute produttive nella prima parte dello scorso anno che non si sono potute recuperare con le vendite dell’estivo 2003 che, pur mostrando cedimenti meno evidenti, coinvolgono volumi strutturalmente inferiori. Il comparto tessile-serico (1.6 miliardi di fatturato) e, soprattutto, quello cotoniero-liniero (11.3 miliardi) dovrebbero invece essere stati in grado di contenere intorno al 5% le flessioni medie del 2002: il primo grazie ai chiari segnali di risveglio della domanda registrati per la stagione estiva 2003, il secondo grazie a un ciclo complessivo meno turbolento.

Rispetto alle difficoltà registrate sul fronte delle vendite, gli effetti sui bilanci aziendali del 2002 saranno comunque più pesanti a causa dello stress esercitato sui margini unitari dall’avvenuta flessione dei listini di vendita. Questi ultimi infatti hanno dovuto assorbire sia la debolezza della domanda sia la difesa delle quote di mercato, in un contesto di prezzi delle materie prime in aumento (+20% circa dall’inizio del 2002.

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