La Provincia autorizza l'apertura di nuove classi di scuole materne

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 febbraio 2003 12:19
La Provincia autorizza l'apertura di nuove classi di scuole materne

Aumenta la popolazione scolastica e la Provincia autorizza l’apertura di sette nuove classi di scuola materna a Firenze, Sesto Fiorentino, Fucecchio e Castelfiorentino. I dati parlano chiaro: l’incremento degli alunni riguarda tutti gli ordini di scuola ed è più consistente soprattutto per materne e superiori. Con un trend in costante rialzo, dal 2000 ad oggi si è passati da 15.018 a 16.584 iscritti alle materne (+1566); da 32.416 a 33.314 iscritti alle elementari (+898); da 21.001 a 21.607 iscritti alle medie (+606); da 28.180 a 29.677 iscritti alle superiori (+1497).

Il dato globale della popolazione scolastica è passato da 96.615 a 101.182 alunni (+4567, pari a un +4,73%). Il totale delle classi da 1.341 a 1.405 (+64). Ecco pertanto la decisione della Giunta provinciale, su proposta del vicepresidente de assessore alla pubblica istruzione Piero Certosi, di modificare il proprio piano di dimensionamento scolastico e di accogliere le richieste dei Comuni di Firenze, Sesto, Fucecchio e Castelfiorentino di nuove sezioni di scuola materna. Tre le nuove classi per Firenze, tutte alla scuola “Vamba”, nel Quartiere 5.

Una classe in più a Sesto, alla scuola “Lucio Lombardo Radice”. Due le classi in più alla Materna di Fucecchio. Una infine a Castelfiorentino. “La programmazione fatta nel 1999 dalla Provincia – commenta l’Assessore Certosi – è stata molto precisa, e ha ben valutato l’andamento della popolazione scolastica, tanto da non richiedere fino ad oggi aggiustamenti significativi. La stabilità è un fatto molto importante, che permette alle scuole di lavorare con serenità. Ora ci troviamo di fronte a un dato che deve far riflettere chi pensava che gli alunni fossero destinati a diminuire e che bisognasse abbassare il livello di attenzione per la nostra scuola.

Le classi invece aumentano e il livello di attenzione va alzato e non abbassato. La società cambia e chiede alla scuola più strutture, più qualità, non certo meno ore di insegnamento come vorrebbe la riforma del Ministro Moratti”.

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