Protesta dei Comuni toscani contro la legge finanziaria
Sabato sindaco e assessori fiorentini in piazza per informare i cittadini

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 dicembre 2002 19:48
Protesta dei Comuni toscani contro la legge finanziaria<BR>Sabato sindaco e assessori fiorentini in piazza per informare i cittadini

"Vogliamo rivolgere un ultimo appello al governo e informare l'opinione pubblica sulla legge Finanziaria che sta per essere varata. Se non verrà cambiata, il rischio è che i Comuni si trovino costretti a ridurre i servizi aumentando la pressione fiscale. E questo sulla pelle dei cittadini". Sono le parole condivise dai sindaci toscani che stamani si sono ritrovati in Palazzo Vecchio: il primo cittadini di Firenze e presidente dell'Anci Leonardo Domenici, il sindaco di Rosignano e presidente regionale dell'Anci Gianfranco Simoncini, i sindaci di Prato Fabrizio Mattei, di Pistoia Renzo Berti, di Fiesole Alessandro Pesci, di San Miniato Daniele Cipriani, di Montale Daniuele Cipriani, di Sambuca Francesca Vogesi, il vicesindaco di Livorno paola Jarach Bedarida e l'assessore al bilancio di Pisa Cesare Cava.

Il sindaco Domenici ha anche annunciato una iniziativa che con la giunta di Palazzo Vecchio ha deciso di organizzare per sabato prossimo: sia la mattina che il pomeriggio saranno tutti insieme in vari luoghi della città, per incontrare personalmente i cittadini ed informarli sulle conseguenze che questa legge finanziaria avrà principalmente sui servizi sociali, che vengono gestiti direttamente dai Comuni. L'iniziativa, che sarà a totale spesa di sindaco e assessori, prevede la partenza con un bus elettrico da piazza Signoria alle 10, con tappe alle 10.30 davanti all'Esselunga di via del Gignoro e alle 11,30 alla Coop di via Cimabue; nel pomeriggio la partenza è prevista alle 16.30 sempre da piazza Signoria, con una tappa in piazza della Repubblica.

Altre iniziative sono previste anche negli altri comuni toscani che, secondo i dati diffusi stamani, avranno con la finanziaria un taglio di risorse di circa 120 milioni di euro, a cui vanno aggiunti di mancati trasferimenti conseguenti dei tagli alle Regioni. "Evidentemente chi ha scritto la legge finanziaria - ha detto Domenici - non sa bene neppure cos'è un realtà un Comune, che si pensa funzioni come un ministero. Basta pensare al condono fiscale, il primo pensato sui tributi locali: in realtà in molti casi non serve neppure alle case comunali".

Tutti i sindaci e assessori presenti hanno comunque sottolineato che non utilizzeranno la facoltà di applicare il condono fiscale, sondierato una misura iniqua e sbagliata.

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