Vertenza del pubblico impiego: incontro fra Domenici e i sindacati
Manifestazione alla sede della Banca nazionale del lavoro
Manifestazione in centro per la crisi universitaria

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
13 dicembre 2002 16:34
Vertenza del pubblico impiego: incontro fra Domenici e i sindacati<BR>Manifestazione alla sede della Banca nazionale del lavoro<BR>Manifestazione in centro per la crisi universitaria

Si è svolto oggi in Palazzo Vecchio l'incontro tra il presidente dell'Anci e sindaco di Firenze Leonardo Domenici e una delegazione sindacale guidata dai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil del pubblico impiego. I sindacati hanno esposto al sindaco le ragioni che hanno portato allo sciopero: il rispetto dell'accordo tra il governo e le organizzazioni sindacali per il recupero del potere d'acquisto delle retribuzioni; la richiesta al governo di maggiori risorse per recuperare le differenze tra l'inflazione programmata, prevista al 1,4% e quella reale stimata ormai al 2,8%.

Il sindaco ha comunicato che, come richiesto dalle stesse organizzazioni sindacali, è stata approvata la direttiva all'Aran per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro. "La situazione generale è molto preoccupante, la legge finanziaria attualmente in discussione rischia di non assegnare le risorse attese e necessarie per la tenuta e lo sviluppo del sistema pubblico dei servizi e per il rinnovo dei contratti" hanno concordato Domenici e i rappresentanti sindacali. Per questo anche oggi il sindaco, nella sua veste di presidente Anci, ha fatto presente al ministro La Loggia la necessità di fare uno sforzo per garantire maggiori risorse agli enti locali.

Dall'incontro di oggi è emersa la comune volontà, ognuno secondo le proprie responsabilità e ruoli, di svolgere una efficace azione per arrivare al più presto al rinnovo contrattuale nella garanzia delle risorse economiche necessarie.
«La banca nazionale del lavoro deve interrompere il finanziamento dell'oleodotto che attraverserà l'Ecuador per 500 chilometri provocando ingenti danni socio-ambientali». Lo ha detto il capogruppo dei Verdi Alessio Papini che questa mattina ha partecipato, insieme ai rappresentanti di Rete Lilliput, Legambiente e del "gruppo ambiente e territorio del Firenze Social Forum", ad una manifestazione davanti all'agenzia Bnl di piazza della Repubblica».

«Un'iniziativa - ha sottolineato l'esponente del centrosinistra - che non è assolutamente in contrapposizione alla raccolta di fondi per Telethon: l'intento quello di mettere in evidenza le scelte economiche di Bnl che arrecano gravi danni all'ambiente. L'oleodotto in Ecuador avrà conseguenze devastanti soprattutto per le popolazioni indigene e la foresta amazzonica e per questo chiediamo alla banca di uscire dal progetto». «Stamani abbiamo offerto ai clienti dell'istituto di credito e a tutti i cittadini l'occasione per unirsi alla nostra protesta e darle voce - ha aggiunto Papini - un centinaio di persone hanno accolto l'invito e hanno condiviso la condanna della condotta della Bnl entrando in banca per posare sui banchi delle piccole piantine, così da invadere simbolicamente la banca con quella foresta di cui sta finanziando la distruzione».

Secondo il capogruppo dei Verdi «la banca non può nascondere il suo coinvolgimento nella distruzione dell'Ecuador, delle sue popolazioni e di riserve di biodiversità di importanza planetaria. Per tale ragione, un dossier che testimonia le distruzioni che si stanno già compiendo per la costruzione dell'oleodotto, in violazione anche della normativa ambientale della banca mondiale, è stato consegnato a una delegazione di dirigenti della filiale di Firenze».
Stamani manifestazione in centro di alcune migliai di persone, tra dipendenti e studenti universitari per protestare contro la crisi universitaria provocata dai tagli della Legge finanziaria.
perché le spese non sono ulteriormente comprimibili».

Lo ha dichiarato il capogruppo di Azione per Firenze Gabriele Toccafondi ricordando che «a Firenze il ministro Moratti promise uno stanziamento di 95 milioni di euro, in quindici anni, per l'edilizia universitaria». «Poco comprensibile appare la posizione degli enti locali toscani, pronti a cavalcare la protesta e ad affiancarsi ai rettori - ha aggiunto Toccafondi - peccato che parlando di "grave attacco all'autonomia degli atenei" e "rischio sviluppo del nostro paese", si siano scordati di dire che per lo sviluppo edilizio, i trasporti, i servizi, gli alloggi, la Regione e soprattutto il Comune hanno fatto e faranno poco o niente.

Peccato che il Sindaco Domenici si sia dimenticato di dire che Ataf, azienda controllata dal Comune di Firenze, ha negato tutti gli anni un servizio che colleghi le sedi di ingegneria e agraria, o il nuovo polo scientifico di Sesto, e non ha pensato ad una viabilità seria per Novoli dove aprirà a breve il nuovo polo didattico». «Il sindaco - ha concluso l'esponente dell'opposizione - si è dimenticato di dire che per gli studenti universitari "Firenze parcheggi" fa pagare la tariffa piena e non scontata come chi lavora e si è anche scordato di dire che per chi cerca casa a Firenze troppo spesso si propongono affitti a nero.

Quindi, senza ipocrisie, chiediamo al parlamento di correggere la finanziaria ma ognuno faccia la sua parte».

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